Francesco e il 67° anniversario della Lacrimazione della Madonna di Siracusa
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
“Le Lacrime di Maria hanno generato speranza e nuova vita”: sono queste parole che Papa Francesco ha pronunciato all’udienza generale del 4 gennaio 2017 a fare da tema al 67mo anniversario della Lacrimazione della Madonna di Siracusa. Lo ha stabilito l’arcivescovo, monsignor Salvatore Pappalardo, che in un messaggio ai fedeli precisa che i giorni della Lacrimazione (dal 29 agosto al primo settembre) saranno celebrati, nel rispetto delle regole e delle restrizioni anti-covid, nel solco delle 3 nuove invocazioni da poco inserite nelle Litanie Lauretane e volute dallo stesso Pontefice: “Madre della Misericordia”, “Madre della Speranza” e “Conforto dei Migranti”.
La devozione mariana nelle parole di Pio XII
“Le lacrime della Madonna, che sono semi di speranza e nutrimento dei nostri cuori, ci guidino ad una rinnovata conversione quotidiana” scrive il presule, auspicando che la città di Siracusa meriti “il privilegio di custodire le lacrime della Madonna, diventando missionaria del messaggio silenzioso ed eloquente delle lacrime della Madre nostra”. Ai siracusani si rivolse anche Pio XII il 17 ottobre 1954, nel radiomessaggio al Congresso mariano regionale della Sicilia, a poco più di un anno dal miracolo. “Se tanto ardente e radicata è la devozione a Maria nel popolo di Sicilia, chi potrebbe maravigliarsi che Ella (…) abbia scelto una vostra illustre città per dispensare in questi ultimi tempi segnalatissime grazie? - diceva Pacelli -. Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di quelle lacrime? Oh le lacrime di Maria! Erano sul Golgota lacrime di compatimento per il suo Gesù e di tristezza per i peccati del mondo. Piange Ella ancora per le rinnovate piaghe prodotte nel Corpo mistico di Gesù? - aggiungeva il Papa -. O piange per tanti figli, nei quali l'errore e la colpa hanno spento la vita della grazia, e che gravemente offendono la maestà divina? O sono lacrime di attesa per il ritardato ritorno di altri suoi figli, un dì fedeli, ed ora trascinati da falsi miraggi fra le schiere dei nemici di Dio?”. Quindi l’invito ai fedeli - A voi spetta di cooperare con l’esempio e con l'azione al ritorno dei profughi alla casa del Padre”.
La storia dal 1953 ad oggi
La lacrimazione del mezzo busto in gesso smaltato raffigurante Maria che mostra il suo Cuore Immacolato, montato su un supporto di vetro opalino, si è verificata a Siracusa dal 29 agosto all’1 settembre 1953, nell’abitazione di due giovani coniugi. L’evento straordinario si ripeté almeno 58 volte e la notizia si divulgò rapidamente rendendo la casa della coppia meta di incessanti pellegrinaggi. Quest’anno, i giorni della settimana dell’anniversario della Lacrimazione coincidono con quelli del 1953. Nella Basilica Papale Santuario Madonna delle Lacrime, ci si potrà accostare all’effigie miracolosa già dal 14 agosto. Il programma del 67mo anniversario della Lacrimazione non prevede pellegrinaggi di gruppi, ma sarà possibile organizzare celebrazioni comunitarie, rispettando le misure igienico-sanitarie dettate dall’emergenza coronavirus, mentre due particolari celebrazioni saranno presiedute da monsignor Pappalardo per ringraziare e invocare la protezione della Madonna delle Lacrime sulle Forze dell’Ordine (sabato 22 agosto) e su medici, infermieri e volontari che si sono spesi per la collettività (28 agosto). Sempre il 28 agosto, a partire dalle 21, e fino all’alba del giorno dopo, sarà celebrata la Lunga Notte del Santuario. Il 29, 30 e 31 agosto e l’1 settembre, alle 8, l’appuntamento è con la Messa all’aperto accanto all’abitazione dove nel 1953 la Madonna versò le sue lacrime. La Messe pomeridiane nella Basilica Santuario, in questi stessi giorni, saranno invece celebrate sul sagrato della Cripta da monsignor Rosario Gisana, vescovo di Piazza Armerina, dall’arcivescovo di Siracusa, da monsignor Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo e dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento.
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