Coronavirus: in Tanzania i respiratori donati anche dalla Cei
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
Anche in Tanzania non si ferma l’opera della Chiesa per fronteggiare il Covid-19. Dall’inizio della pandemia essa è in prima linea nella distribuzione di dispositivi di protezione individuale (Dpi), disinfettanti, strumenti diagnostici donati dalla Conferenza episcopale della Tanzania (Tec) a scuole, parrocchie e ospedali, ma anche in una capillare campagna di sensibilizzazione e informazione della popolazione. Grazie al sostegno finanziario della Conferenza episcopale italiana - riporta il blog dell'Amecea, l'Associazione dei membri delle Conferenze episcopali dell'Africa Orientale - la stessa Tec ha consegnato anche respiratori destinati a diversi ospedali cattolici del Paese per i pazienti Covid più gravi.
Grazie all’8xmille
I respiratori sono stati finanziati dai Fondi dell’8×mille alla Chiesa cattolica italiana, una parte significativa dei quali quest’anno sono stati destinati ad aiutare diversi Paesi africani e altri Paesi poveri nel mondo per affrontare l’emergenza coronavirus. Un aiuto accolto con gratitudine dalla Chiesa tanzaniana: “Ringraziamo la Cei per la sua disponibilità a collaborare nella lotta contro le emergenze e per assistere le comunità con cure di qualità”, ha dichiarato Erick Mwelulila, responsabile dell'economato della Conferenza episcopale.
Il grazie dei vescovi
Gratitudine condivisa dai vescovi che hanno ricevuto i respiratori: “Sono felice di vedere come la Tec si stia prodigando per salvare la comunità da questa tragedia e ringrazio la Cei per il suo aiuto che ha permesso ai nostri ospedali di dotarsi di questi strumenti costosi”, ha detto monsignor Tarcisius Ngalalekum, vescovo della diocesi di Iringa, alla quale è stato destinato un respiratore per l’ospedale cattolico del distretto Tosamaganga. Analoghe parole di gratitudine sono state espresse dall’arcivescovo di Mwanze, Renatus Nkwande, presidente del dipartimento episcopale per la salute.
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