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Antichi affreschi sotto i mosaici. Le radici cristiane di Venezia

Una sorprendente scoperta. Dai restauri nella Basilica dell'isola di Torcello emergono frammenti di affreschi del IX secolo, i più antichi in area veneziana. "Una testimonianza della fede mariana e delle radici cristiane di Venezia" spiega il Patriarca Francesco Moraglia

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

“Una testimonianza delle profonde radici cristiane di Venezia, la cui arte deve il suo incipit al Vangelo portato in queste terre fin dai primi secoli della nostra era”. Il Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia commenta così a Vatican News l’eccezionale scoperta di frammenti di affresco del IX secolo al di sotto dei mosaici della Basilica di Santa Maria Assunta nell’isola di Torcello a Venezia. A margine della conferenza stampa di presentazione questa mattina presso il complesso di Sant’Apollonia, il presule mette in luce il valore dell’arte sacra come “catechesi anche per chi non è credente e, in sede liturgica, come espressione di una fede cristiana celebrata e creduta”.

Ascolta l'intervista al Patriarca di Venezia Francesco Moraglia

Una testimonianza dell'Alto Medioevo veneziano

L’incredibile rinvenimento è avvenuto durante i restauri conservativi delle murature e dei mosaici delle absidi, centrale e del diaconicon, del tempio cristiano. Precedentemente alla realizzazione della della decorazione musiva quindi, antiche pitture murali decoravano completamente la chiesa tra IX e X secolo. I lacerti sono emersi al di sopra delle volte ed erano coperti da uno strato di macerie fin dal Medioevo: se ne ipotizzava l’esistenza, ma non erano mai stati oggetto di studio. Questi affreschi costituiscono un tassello fondamentale per la ricostruzione della storia artistica non solo della chiesa di Torcello, ma di tutto l’Alto Medioevo veneziano e adriatico.

I lacerti di affresco rinvenuti sotto i mosaici della Basilica di Torcello
I lacerti di affresco rinvenuti sotto i mosaici della Basilica di Torcello

La Vergine e san Martino

I lavori hanno rivelato due distinti cicli iconografici: un toccante pannello pittorico con storie della Vergine, dove appare una vivida rappresentazione di Maria e di un’ancella, ed un secondo registro pittorico con le vicende agiografiche di San Martino. Quest’ultimo è rappresentato in veste di vescovo nei mosaici, mentre nelle pitture murali presenta l’iconografia tradizionale del soldato della carità. “Questa scoperta – prosegue il Patriarca Moraglia - sta dando esiti inattesi: in modo particolare si sta evidenziando una fede mariana radicata nel territorio di Venezia. Importante anche  la figura di Martino di Tours in un triangolo che lega  la Polonia,  la Francia occidentale e l'isola di Torcello  alla fede cristologica e alla lotta contro l'arianesimo”.

I lacerti di affresco rinvenuti sotto i mosaici della Basilica di Torcello
I lacerti di affresco rinvenuti sotto i mosaici della Basilica di Torcello

La Basilica di Torcello nei secoli

Didascalie dipinte con caratteri tipicamente alto-medievali accompagnano le immagini. Secondo archeologi ed epigrafisti dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, quanto emerso consentirà  una ricostruzione dell'aspetto decorativo della chiesa prima che fosse ricoperta dai mosaici dell’XI secolo. Le informazioni stratigrafiche raccolte infatti aiutano a ripercorrere la cronologia delle fasi edilizie dell’intero complesso basilicale. Sembra prendere sempre più corpo ad esempio l’idea che la forma e il volume dell’attuale chiesa siano da attribuire al IX secolo, quando un edificio ecclesiastico, precedente di quasi duecento anni, fu inglobato in un nuovo progetto architettonico che prevedeva anche un percorso martiriale e processionale dietro l’altare. Le absidi erano decorate ad affresco, il pavimento rivestito da un mosaico bianco e nero, mentre molte sculture abitavano l’aula di culto. Successivamente, come documentato dai restauri conservativi in corso, la chiesa ha subito la trasformazione nell'aspetto che oggi conosciamo. 

I lacerti di affresco rinvenuti sotto i mosaici della Basilica di Torcello
I lacerti di affresco rinvenuti sotto i mosaici della Basilica di Torcello

Una novità dal passato

Di “novità che viene dal passato e testimonianza antica che conferma il ruolo di Venezia come ponte tra Oriente e Occidente”, parla don Gianmatteo Caputo, delegato patriarcale per i beni culturali.  “Gli affreschi – spiega a Vatican News  - non saranno visibili perché si trovano sotto il tetto: tuttavia saranno salvaguardati e custoditi come testimonianza per la storia di Venezia.” Gli interventi conservativi sono stati resi possibili grazie al finanziamento di “Save Venice” nell’ambito di un programma di messa in sicurezza dell’edificio ecclesiastico condiviso con il Patriarcato di Venezia a seguito delle inondazioni del 2019 che danneggiarono oltre 80 chiese. Fondamentali i contributi pervenuti attraverso la campagna #AmericaLovesVenice da parte di donatori statunitensi che hanno riconosciuto in Torcello un luogo centrale nella storia della Laguna. “La Chiesa di Torcello – conclude don Caputo -  è coeva a Palazzo Ducale: stiamo parlando di un’epoca in cui Venezia si stava sviluppando e mostrando in tutta la sua grandezza”.

Ascolta l'intervista a don Gianmatteo Caputo

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24 luglio 2020, 13:38