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Filippine, inizia la preghiera per la guarigione nazionale

Dal 15 agosto al 15 settembre, ovvero dalla Solennità dell’Assunzione alla Festa dell’Addolorata, la Chiesa delle Filippine chiama il Paese ad una preghiera comunitaria affidandosi a Maria per sollevare il Paese dalla crisi socio-sanitaria che lo attraversa

Isabella Piro - Città del Vaticano 

Una campagna nazionale di preghiera per la guarigione del Paese e la fine della pandemia da coronavirus: questa l’iniziativa promossa dalla Conferenza episcopale delle Filippine per il periodo che va dal 15 agosto al 15 settembre, ovvero dalla Solennità dell’Assunzione alla Festa dell’Addolorata. In particolare, i presuli chiedono ai fedeli di pregare dieci “Ave Maria” ogni giorno, alle ore 12.00, nelle scuole, nei seminari, nelle parrocchie e nelle comunità cattoliche. L’iniziativa è stata presentata con un messaggio pastorale congiunto, a firma delle Commissione episcopali per i Seminari e per la Catechesi e l’educazione cattolica,  in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico. “Dio ci ascolta sempre, con Lui nulla è impossibile”, si legge nel testo che invita anche i Collegi e le Università cattoliche a dare ampia diffusione alla Dottrina sociale della Chiesa, i cui insegnamenti aiutano ad “affrontare questa pandemia globale”. Essi, infatti, daranno ai filippini “l’accesso alla verità che li libererà da paure infondate e ansie inutili”.

Il coinvolgimento delle famiglie

Rivolgendosi, poi, ai genitori e ai docenti, i vescovi chiedono loro di occuparsi dei bisogni dei giovani “in questi tempi straordinari”: “Assicuriamo ai ragazzi una crescita equilibrata – si legge nel messaggio – ed una formazione adeguata della mente, del corpo e dell’anima”. Soprattutto perché “c’è un mondo più grande e più luminoso al di là di quello virtuale cui i giovani sono stati abituati durante il lockdown”, concludono i vescovi.

Una preghiera continua

Da ricordare che già a luglio la Conferenza episcopale filippina aveva indetto 21 giorni di preghiera per la “guarigione nazionale” del Paese. Le date prescelte erano state quelle dal 16 luglio, Festa della Madonna del Carmelo, al 5 agosto, Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore. Illustrando l’iniziativa ai parroci della sua Arcidiocesi di Lingayen-Dagupan, Monsignor Socrates Villegas aveva sottolineato il senso di “impotenza e scoraggiamento” che aleggiava già nel Paese ed aveva evidenziato come l’emergenza sanitaria e “i disordini socio-politici” facessero sentire le persone “incapaci di fare qualcosa, di capire come essere discepoli del Signore”. Di qui, l’invocazione alla Vergine Maria perché “se ci aggrappiamo a Lei – aveva detto l’arcivescovo – non resteremo mai indifesi”.

 

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15 agosto 2020, 09:09