Cattolici ed evangelici di Germania: liberare il mondo dalle armi nucleari
Isabella Piro – Città del Vaticano
Liberare il mondo dalle armi nucleari: lo chiedono la Commissione episcopale tedesca per la Giustizia e la pace e il Consiglio delle Chiese evangeliche in Germania. In una nota congiunta a firma dei responsabili dei due organismi, rispettivamente di monsignor Heiner Wilmer e Renke Brahms, si ricorda il 75.mo anniversario dei bombardamenti atomici sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki, avvenuti il 6 e il 9 agosto 1945, e si sottolinea che “la guerra nucleare e la deterrenza di armi simili non sono fantasmi del passato”. Oggi, infatti, nel mondo, “ci sono ancora 16mila testate nucleari che stanno acquisendo un’importanza strategica sempre maggiore” e questo “sviluppo preoccupante” non può lasciare “indifferenti”. Deplorando, quindi, “la deregolamentazione fatale degli accordi internazionali sulle armi nucleari e della politica degli armamenti” che si sta vivendo in questo momento storico, Giustizia e pace e Chiese evangeliche lanciano l’allarme contro “un’escalation di violenza” e contro le “nuove minacce” come “la guerra cibernetica, il terrorismo, i conflitti commerciali”. L’uso del nucleare come “arma di distruzione di massa – si legge nella dichiarazione congiunta – era ed è eticamente ingiustificabile”.
Un mondo senza armi nucleari
Non solo: anche la sua deterrenza come “strumento di strategia politica” è un atto “irresponsabile”, come ha detto Papa Francesco il 24 novembre 2019, visitando proprio Hiroshima: “L’uso dell’energia atomica per fini di guerra è immorale, come allo stesso modo è immorale il possesso delle armi atomiche”. L’obiettivo globale, quindi, affermano cattolici e protestanti tedeschi, deve essere quello di “un mondo senza armi nucleari”. “In memoria delle vittime dell’agosto del 1945 – conclude la nota - oggi chiediamo ai leader politici di compiere passi seri e mirati verso un mondo libero dalle armi nucleari. Ciò richiede un dialogo fiducioso e la volontà politica di cambiamento”, il cui “primo e notevole segno” dovrebbe essere “l’accettazione e la ratifica del Trattato delle Nazioni Unite sulla proibizione delle armi nucleari anche da parte della Germania”.
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