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Colombia, i funerali di uno dei giovani uccisi in un'area rurale del Paese Colombia, i funerali di uno dei giovani uccisi in un'area rurale del Paese 

Colombia, l'azione della Chiesa per la pace e le comunità rurali

L’azione della Chiesa colombiana per pace, l’intensificarsi delle violenze in alcune zone del Paese e l’impegno della Caritas nazionale nel fornire assistenza alle popolazioni maggiormente colpite dagli effetti della pandemia di coronavirus nell’intervista a monsignor Hector Henao

Elvira Ragosta – Città del Vaticano

A quasi quattro anni dalla firma dell’accordo di pace tra il governo e le Farc (Forze armate rivoluzionarie di Colombia), il Paese latinoamericano si trova alle prese con una situazione di insicurezza delle comunità rurali. Nei giorni scorsi si è svolta, in modalità virtuale a causa del Covid-19, una riunione del Consiglio episcopale per la pace della Colombia, cui hanno partecipato circa 30 tra arcivescovi e vescovi accompagnati dal nunzio apostolico, monsignor Luis Mariano Montemayor. Al centro dell’incontro l’analisi del contesto attuale del Paese, alla luce delle realtà che vivono le sue regioni, e proposte sui criteri per dare continuità all’opera della Chiesa cattolica a favore della riconciliazione e della pace. Alla riunione ha preso parte anche Carlos Ruiz Massieu, capo della Missione di verifica dell’Onu in Colombia. Inoltre, la pandemia di coronavirus ha visto in Colombia un alto numero di contagi, oltre 470 mila, e più di 15 mila decessi. Il Covid-19 ha colpito in particolare la parte più povera della popolazione, aumentandone la vulnerabilità, soprattutto in alcune aree del Paese.

“La Chiesa in Colombia interviene a vari livelli nella costruzione della Pace” dice a Vatican News è monsignor Hector Henao, direttore della Pastorale Caritas del Paese. Il livello più importante, sottolinea il presule, è il lavoro con le comunità locali, sia in contesti rurali che urbani.

Ascolta l’intervista a monsignor Hector Henao:

“La presenza dal basso in luoghi molto remoti, dove attori di vario genere usano la violenza o minacciano gli abitanti, è un segno di speranza e una testimonianza dell'amore di Dio, che non abbandona il suo popolo. È un lavoro che si fa accanto alle vittime e alle persone più vulnerabili della società. Sono migliaia le iniziative di pace locali incoraggiate da diocesi e parrocchie, che sono una forza molto importante per mantenere o raggiungere la pace in contesti in cui attori armati sono presenti da decenni. Io ho spesso visitato gruppi di contadini e persone in condizioni molto vulnerabili, che si uniscono nella loro esperienza di ferie e iniziano a dialogare sui problemi che li circondano e sulle soluzioni che possono promuovere. Questo è veramente meraviglioso. Possiamo dire che esiste un livello intermedio in cui ci sono dialoghi con le organizzazioni della società civile, con reti e piattaforme che lavorano per la pace. Proprio all'inizio di settembre avremo la settimana per la pace, un'iniziativa nata nella nostra chiesa più di 30 anni fa e che oggi viene celebrata con centinaia di organizzazioni accademiche, sindacali, comunitarie, insomma con tutta la società. Il terzo livello è rappresentato dalle azioni intraprese dalla presidenza della Conferenza episcopale colombiana. Proprio il Consiglio episcopale per la pace ha lo scopo di mantenere il dialogo con le autorità nazionali e le Comunità internazionale, rappresentata dalla missione delle Nazioni Unite, che monitora l’attuazione degli accordi di pace firmati con i guerrieri delle Farc quasi 4 anni fa. Il Consiglio lavora anche per continuare a cercare alternative e soluzione di fronte alle altre espressioni del conflitto armato, come il caso dei guerriglieri dell'Esercito di Liberazione Nazionale (Eln), che è ancora attivo nelle regioni.

Qual è la situazione delle comunità rurali in Colombia?

R. - Nelle zone rurali, dove si è sviluppato da più 60 anni il conflitto armato con i guerriglieri delle Farc, c’è stato una distensione molto significativa con la firma delle trattative di pace. In buona parte di questi territori si stanno compiendo progressi nei processi di mantenimento della pace. Tuttavia negli ultimi mesi la violenza si è intensificata in varie zone del Paese a causa delle azioni di gruppo dissidenti della guerriglia delle Farc, da parte di membri dell'Esercito di Liberazione Nazionale e di bande armate al servizio del narcotraffico. I dipartimenti nel sud della Colombia, vicino al confine con l'Ecuador, hanno subito diversi massacri, soprattutto di gruppi di giovani nelle ultime settimane. La società è sconvolta da questi eventi dolorosi. Le diocesi e le parrocchie, così come le Caritas, sono molto impegnati nell’accompagnamento delle famiglie e delle comunità colpite.

La pandemia di coronavirus ha colpito duramente la Colombia. Come Caritas, come state sostenendo la popolazione?

R. - La Caritas colombiana ha lanciato un programma che include la consegna di cibo a famiglie estremamente vulnerabili. Sono tante le diocesi che promuovono campagne di solidarietà per i più poveri. Le aree dell'Amazzonia e le popolazioni indigene sono tra le più colpite e, poiché si trovano in aree molto remote, è stata una grande sfida soddisfare i loro bisogni. Altre aree di azione includono la consegna di medicinali e la creazione di alternative produttive per gli agricoltori e i settori più poveri delle città. Abbiamo anche rafforzato i centri medici che sono nella struttura della diocesi.  

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18 agosto 2020, 11:32