Malawi, la Chiesa: combattere la corruzione sia prioritario
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
Un serio sforzo per combattere la piaga endemica della corruzione che continua a ostacolare lo sviluppo del Malawi. A chiederlo, riporta il sito dell'Amecea - l'Associazione delle Conferenze episcopali dell'Africa orientale - è la Commissione cattolica della Giustizia e della Pace (Ccjp). L’appello segue una serie di arresti di alcuni membri del precedente governo guidato da Peter Mutharika e dal suo Democratic Progressive Party (Dpp), uscito sconfitto alle presidenziali del 23 giugno scorso. Le elezioni sono state vinte da Lazarus Chakwera, ex pastore e teologo della Chiesa delle Assemblee di Dio del Malawi, entrato in politica nel 2013 e oggi alla guida del Partito del Congresso del Malawi (Cpm). La vittoria di Chakwera ha suscitato grandi aspettative nel Paese africano, uno dei più poveri del mondo.
Contro la corruzione, riformare il sistema
Il principale ostacolo al superamento della povertà è rappresentato dalla corruzione a tutti i livelli che - sottolinea la dichiarazione firmata dal coordinatore nazionale della Ccjp, Boniface Chibwana - può essere estirpata solo con una radicale riforma degli apparati dello Stato. Sono quattro i fronti sui quali, secondo Giustizia e Pace, dovrebbe intervenire la nuova coalizione di Governo (la Tonse Alliance) per riformare il sistema. Uno è il comportamento dei dipendenti pubblici: “La guerra alla corruzione - si afferma - esige un cambiamento della deontologia professionale dei funzionari pubblici”. Necessari, quindi, i “controlli sul loro stile di vita e dei loro stretti collaboratori, un rafforzamento dei sistemi di verifica della loro integrità e il riconoscimento del merito e dell'eccellenza, ma anche il ripristino della cultura e dello spirito di servizio”.
Più risorse economiche e umane
Un altro fronte è il rafforzamento degli organi di controllo che devono essere sottratti a pressioni politiche: in particolare, occorre destinare più finanziamenti e risorse umane all'Ufficio anticorruzione (Acb), all'Ufficio del difensore civico, alla Direzione nazionale per i controlli sui patrimoni, alla Polizia fiscale e all'Autorità di informazione finanziaria (Aif). Inoltre, la Commissione sollecita il Governo Chakwera a impegnarsi per recuperare, in tempi ragionevoli, i beni pubblici confiscati ai funzionari infedeli e a ottimizzare tutti gli strumenti legali a disposizione per individuare eventuali casi sospetti. Altra esortazione, quella al nuovo esecutivo: rifuggire dal nepotismo, dal clientelismo e dalla ricerca del profitto personale nella gestione della cosa pubblica, in particolare per le assunzioni e gli appalti.
La lotta alla pandemia
La lotta alla corruzione e la riforma della Pubblica Amministrazione, insieme a quella della Costituzione e del sistema elettorale, sono stati al centro di un incontro a Lilongwe tra il neo-Presidente e il Public Affairs Committee (Pac), organismo interreligioso di cui è membro anche la Chiesa cattolica malawiana. Durante il colloquio - riporta sempre l'Amecea - i leader religiosi hanno ribadito l’urgenza di portare a termine le riforme che il Paese attende da tanto tempo, in particolare per sradicare la piaga della corruzione, un impegno finora disatteso per il prevalere di interessi personali. All'incontro si è anche parlato dell'emergenza Coronavirus. A questo proposito i leader religiosi del Malawi hanno elogiato gli sforzi delle autorità malawiane per prevenire la diffusione dei contagi che hanno raggiunto finora quota 4.675, con 137 morti e 2.184 guariti.
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