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Lavoratori, Lagos- Nigeria Lavoratori, Lagos- Nigeria  

Nigeria, monsignor Akubeze: senza pace non c'è giustizia

I continui attacchi terroristici nel nord del Paese, spingono l'arcivescovo di Benin City e presidente della Conferenza episcopale nigeriana, in un comunicato, a rivolgersi al governo e al popolo nigeriano. Le uccisioni devono cessare e le promesse elettorali di lotta alla corruzione devono essere attuate. Quindi il presule lancia una iniziativa di preghiera che coinvolga la nazione dal 22 al 30 settembre 2020, vigilia del Giorno dell'Indipendenza

Anna Poce - Città del Vaticano 

“Non ci sarà mai uno sviluppo sostenibile costruito sullo spargimento di sangue di persone innocenti brutalmente assassinate da fondamentalisti senza ricorrere alla giustizia per le vittime”. Così si è espresso monsignor Augustine Obiora Akubeze, arcivescovo di Benin City, presidente della Conferenza episcopale nigeriana, di fronte alla crescente insicurezza e ai continui attacchi terroristici nel nord del Paese, in un comunicato rivolto ai cattolici nigeriani e diffuso lo scorso 8 agosto.

“Siamo tutti stanchi di questa situazione” ha affermato il presule, invitando i politici a non strumentalizzare le uccisioni. “Ci dovrebbe essere una sola risposta da parte di tutti - ha aggiunto -, cioè: le uccisioni devono cessare”.

Giustizia e pace per il popolo

“Vogliamo che tutte le persone che soffrono gli incessanti attacchi a sud di Kaduna sappiano che i cattolici in Nigeria pregano per loro”, ha proseguito l’arcivescovo, invitando il governo federale e quello di Kaduna a porre fine all’uccisione di  innocenti e a consegnare gli autori alla giustizia. Poiché – ha affermato – “dove non c'è giustizia o non si vede giustizia, non ci può essere pace. Dove non c'è pace, non ci può essere sviluppo” e “ogni governo, statale o federale, che vuole la pace deve lavorare affinchè ci sia giustizia per tutti”.

Il presule ha ricordato inoltre come l'attuale governo federale sia salito al potere, promettendo ai nigeriani lo sradicamento della corruzione, garantendo la sicurezza della vita e della proprietà e una rapida crescita economica, e come ancora oggi prometta la creazione di posti di lavoro e di un ambiente favorevole alla crescita del settore privato, un aumento significativo della fornitura elettrica, un'assistenza sanitaria di qualità e a prezzi accessibili e il rinnovamento del settore dell'istruzione. Tuttavia, queste promesse sono rimaste finora soltanto parole.

L'invito a pregare

Il presidente della Conferenza episcopale, dunque, per concludere, ha esortato i nigeriani a chiedere al governo di dare priorità a questi settori della vita e ha invitato tutti i cattolici ad unirsi in preghiera, recitando un Padre Nostro, tre Ave Maria e un Gloria al Padre ogni giorno dopo l'Angelus per quaranta giorni, a partire dal 22 agosto 2020 e fino al 30 settembre 2020, vigilia del Giorno dell'Indipendenza della Nigeria, e a pregare, nel Giorno dell'Indipendenza, le cinque decine dei misteri dolorosi a partire dalle 12.00, affinché Dio salvi la Nigeria.

 

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11 agosto 2020, 09:06