Il nunzio in Iraq Mitja Leskovar, ordinato vescovo: una missione impegnativa
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Questa mattina in Slovenia, nella cattedrale di Lubiana dedicata al santo patrono Nicola, l'ordinazione episcopale di monsignor Mitja Leskovar, arcivescovo titolare di Benevento e nunzio Apostolico in Iraq, che ha scelto come motto "Crux Lignum Vitae", scritto in nero, e inscritto in un cartiglio di pergamena dorata.
Il servizio a cui è chiamato un vescovo
Nell'omelia, il cardinale Franc Rodé C. M. ha voluto ricordare i tratti del vescovo chiamato ad essere - ha detto - "sale che purifica, conserva e dà sapore, lampada che brilla, posta sul candelabro per fare luce alla casa", con l'incarico del "buon pastore", chino sulle sue pecore, facendosi "tutto a tutti"
Un chiamata dunque rinnovata, ha sottolineato, ad "amare Cristo, ad amare la Sua Chiesa, ad amare il Papa, ad amare il Popolo santo che ti viene affidato". Quindi il riferimento all'Iraq, dove la "missione è impegnativa".
In Iraq per far fiorire il Paese e preservare i cristiani
"Il Santo Padre ti invia ad essere il Suo Rappresentante presso un popolo che ha un posto molto particolare nel suo cuore, che soffre la persecuzione e la guerra, un popolo e una terra che egli desiderava visitare quest’anno". "Tuo compito d’amore - ha proseguito il cardinale - sarà anche aiutare a preservare la presenza storica dei cristiani nel Paese, di cui sono parte integrante, accompagnare questo popolo martoriato a percorrere la via del dialogo e della riconciliazione e a cercare le giuste soluzioni alle sfide e ai problemi, affinché - ha concluso - quella terra, dopo essere stata per tanto tempo un campo di battaglia,possa tornare ad essere un giardino".
Entrata nel vivo la cerimonia ha visto al centro la formula ripetuta dal nuovo vescovo: "Sì, con l’aiuto di Dio, lo voglio" con cui il presule ha ribadito l'impegno a "custodire la fede e esercitare il ministero, essere sempre accogliente e misericordioso verso i poveri e tutti i bisognosi, andare in cerca delle pecore smarrite, pregare senza mai stancarsi per il popolo santo, esercitare il ministero del sommo sacerdozio".
Quindi, da parte di tutti i presenti, l'incoraggiamento al nuovo vescovo ad "assumere con umiltà, con coraggio, con fiducia il peso della responsabilità episcopale".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui