La Polonia per il Libano: giornata di preghiere e offerte
Lisa Zengarini e Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Unita ad altre Chiese del mondo, anche quella di Polonia, su iniziativa della Conferenza episcopale, si mobilita per il Libano. e questa domenica 16 agosto, celebra una speciale Giornata di preghiera e solidarietà per le vittime e gli abitanti di Beirut, devastata dalle terribili esplosioni dello scorso 4 agosto che ha causato almeno 150 morti e più di 5mila di feriti, lasciando senza casa 300mila persone.
"Così come siamo venuti in aiuto alle vittime di altre tragedie, vogliamo anche per il Libano, mostrare la nostra nobiltà d’animo ed esprimere concretamente il nostro amore fraterno”. Così il presidente dei vescovi, monsignor Stanisław Gądecki, invitando tutte le Chiese a pregare per i morti e i sopravvissuti, ma anche a contribuire alla raccolta fondi organizzata dalla Caritas Polonia. Tuttavia, le esigenze sono molto maggiori, scrive nel suo appello l’arcivescovo Poznań.
Intanto, non si ferma la solidarietà a favore del popolo libanese dalle Chiese di tutto il mondo. Il Segretario generale ad interim del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), il reverendo Ioan Sauca, ha inviato una lettera ai suoi membri in Libano in cui assicura preghiere “per quanti hanno perso persone care, per i feriti e per il lavoro dei mezzi di soccorso”, esprimendo “profonda compassione e solidarietà” e invocando la grazia e l’amore di Dio verso persone “che necessitano di tutto l’aiuto umanitario possibile per sopravvivere a questa tragedia”.
La Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) ha aperto una sottoscrizione per Beirut. I fondi raccolti – spiega la Fcei - saranno destinati a sostenere finanziariamente le famiglie in grandi difficoltà economiche i gruppi locali che assicurano distribuzione di pasti nei quartieri poveri, ma soprattutto a interventi sanitari (ricoveri ospedalieri, interventi chirurgici-ortopedici, farmaci), da effettuare tramite il progetto Medical Hope in collaborazione anche con ospedali e Ong presenti sul territorio, e a supporto di strutture ospedaliere danneggiate per la sostituzione di apparecchiature mediche. L’esplosione ha infatti gravemente danneggiato quattro nosocomi, tra cui quello di “Saint George”, il principale ospedale della capitale libanese.
Ma sentiamo le parole di padre Paweł Rytel-Andrianik, portavoce della Conferenza episcopale polacca:
In che modo la Polonia si è preparata a questa giornata?
R. - Tenendo presente l'appello di Papa Francesco al mondo per l'aiuto al Libano, la Chiesa in Polonia si è affrettata ad aiutare spontaneamente gli abitanti di questo Paese. Il Presidente della Conferenza episcopale polacca, l'arcivescovo Stanisław Gądecki, ha dichiarato domenica 16 agosto Giornata della solidarietà con gli abitanti di Beirut. Il Presidente dell'Episcopato polacco ha chiesto che in tutte le chiese e le cappelle della Polonia, nella preghiera comune, si aggiunga l’invocazione per le vittime vive e morte della tragedia. Ha anche chiesto che in questo giorno, davanti a tutte le chiese e le cappelle della Polonia, dopo tutte le Messe, si organizzi una raccolta di fondi a favore delle vittime attraverso la Caritas Polonia. Al tempo stesso, il giorno dopo la tragedia, i vigili del fuoco e i medici polacchi si sono recati sul luogo dell'incidente per fornire aiuto. Le preghiere per le vittime della tragedia di Beirut si svolgono già nelle chiese in Polonia.
Quale contributo intendete dare come Chiesa e come Paese con questa iniziativa?
R. - Vogliamo offrire un sostegno sia spirituale che materiale. La comunità cristiana locale, che vive in tre quartieri vicino al porto, è quella che ha sofferto di più. Almeno 10 chiese sono state distrutte e molte persone hanno perso la loro casa. Vogliamo aiutare queste persone a ricostruire le loro case e i loro templi e sostenerle con la preghiera in questo momento difficile in cui vivono la morte dei loro cari e l'enormità della distruzione.
Crisi sociale, povertà, spaccature politiche: nel caso del Libano Papa Francesco chiama la Chiesa a lasciare tutto per essere accanto a chi ha bisogno. Come vivete questo appello?
R. - L'assistenza al Libano è fornita da tanto tempo da Caritas Polonia. È noto che il Paese si trova da mesi in una grave crisi sociale ed economica, oltre che in una difficile situazione causata dalla pandemia di coronavirus e dalla guerra in Siria. Le condizioni di vita dell’intera società, non solo dei cristiani, sono molto dure. Ora che la tragedia di Beirut è arrivata, l'assistenza deve essere intensificata in modo che la gente non si senta sola. Dobbiamo sostenere i libanesi, mostrare solidarietà, cosa che la Chiesa in Polonia sta cercando di fare.
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