Etiopia: lanciata l'edizione amarica dell''Esortazione post-sinodale "Christus vivit"
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
L'Esortazione Apostolica post-sinodale di Papa Francesco “Christus Vivit” è ora disponibile anche in amarico, la lingua parlata in Etiopia. La nuova traduzione, affidata a una squadra guidata dal padre cappuccino Daniel Assefa, è stata lanciata l’11 settembre sorso, corrispondente al Capodanno etiope. A coordinare il lavoro di traduzione, stampa e distribuzione del volume – informa il sito dell’Amecea, l’Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa orientale - è stato l’Ufficio nazionale della gioventù della Conferenza episcopale etiopica, istituito appena sette mesi fa.
In copertina un'immagine di speranza
Alla presentazione del volume di 126 pagine, con in copertina l’immagine di una piantina a simboleggiare la speranza, erano presenti, oltre a padre Daniel Assefa, il cardinale Berhaneyesus Demerew Souraphiel, arcivescovo metropolita di Addis Abeba, padre Teshome Fekre, Segretario generale Conferenza episcopale etiopica insieme a tutto il suo staff, suor Selam Berhanu, coordinatrice nazionale del Movimento eucaristico giovanile e rappresentanti dei giovani.
Un documento molto atteso
Nel suo intervento il cardinale Souraphiel ha sottolineato che “Christus Vivit” era uno dei documenti più attesi dall’Ufficio nazionale della gioventù: "Papa Francesco ci ha esortato a vivere Cristo come la nostra vita da giovani. Abbiamo tutti bisogno di vivere come ci insegna Cristo", ha detto ricordando, con le parole di Francesco che "i giovani sono il presente di Dio." Il porporato ha quindi impartito una speciale benedizione al nuovo ufficio, rivolgendo parole di incoraggiamento ai volontari che hanno contribuito al suo lavoro in questi mesi in vari ambiti.
Un dono per i giovani del Paese tra i più a rischio di contagio
Suor Selam Berhanu ha sottolineato da parte sua che "il libro è un regalo speciale per il nuovo anno ai giovani etiopi". La religiosa della Società delle Figlie del Cuore di Maria ha rivolto un pensiero anche a tutti i ragazzi e ragazze in Etiopia in questo difficile tempo di pandemia, esortandoli a prendere le precauzioni necessarie per evitare di contrarre il virus. Nel Paese, infatti, i contagi hanno raggiunto quasi quota 70mila con oltre mille morti, che hanno spinto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserire l’Etiopia tra i 13 Paesi africani maggiormente a rischio per la diffusione del coronavirus. Tra i settori che più hanno risentito della presenza del virus c'è il sistema educativo. Scuole e università sono infatti chiuse dallo scorso marzo, mancando le condizioni per garantire ai 26 milioni di studenti etiopici il rispetto del distanziamento sociale contro il contagio.
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