La polizia rimuove 15 croci nello Stato indiano del Karnataka
Anna Poce – Città del Vaticano
Il 23 settembre scorso, la polizia dello Stato indiano del Karnataka ha rimosso 15 croci da una collina vicino alla chiesa cattolica di San Giuseppe a Susai Palya, nel distretto di Chikkkaballapur, accusando i cristiani di aver invaso il territorio del governo e di aver eretto croci senza permesso. La parrocchia – si legge su UCA News - procederà per vie legali per ripristinare le croci. Obbedendo a un ordine dell'Alta Corte dello Stato, più di 300 funzionari della polizia e del fisco, in un'operazione durata sei ore, hanno rimosso una croce lunga 32 metri e altre 14 croci lunghe sette metri in uno spazio utilizzato dalla chiesa di San Giuseppe da più di cinque decenni durante il periodo quaresimale.
Le ferite della Chiesa
"I funzionari del governo hanno agito arbitrariamente senza alcun preavviso", ha riferito ad UCA News il parroco, padre Antony Britto Rajan, raccontando come centinaia di parrocchiani abbiano assistito a questa azione "sotto shock e con orrore”. Secondo i leader della Chiesa, il governo del partito filo-indù Bharatiya Janata Party (BJP), accusato di sostenere i gruppi indù, sta deliberatamente prendendo di mira i cristiani, opponendosi "alle opere caritatevoli destinate al riscatto sociale dei poveri e degli emarginati". In un'operazione simile, a marzo, la polizia aveva rimosso una statua di Cristo e 14 croci da un luogo di sepoltura cristiana sulla collinetta di Mahima Betta, nel distretto di Bengaluru. Anche in quella occasione la polizia aveva detto che i cristiani avevano invaso il territorio del governo. Monsignor Peter Machado, arcivescovo di Bangalore, aveva reagito all'incidente di marzo, esprimendo l'auspicio che il governo dello Stato "desse istruzioni alle autorità locali perché facessero immediatamente atto di riparazione" reinstallando le croci. Ma dopo sette mesi, il governo non ha fatto nulla e, al contrario, ne ha rimosse altre 15.
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