Ccee: nessuno resta indietro nell’Europa colpita dal virus
Alessandro De Carolis – Città del Vaticano
Il Covid non ha fermato gli episcopati europei, che anzi si è fatto spazio nella fitta agenda di impegni da organizzare proponendosi come un’emergenza su cui soffermarsi per darne una “lettura sapienziale”. Il cardinale, Angelo Bagnasco, presidente della Ceee, il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, racconta così nella sua prolusione alla plenaria i mesi precedenti all’appuntamento di oggi e domani, ridotto di un giorno a causa della pandemia e celebrato via web.
Una società veramente umana
Preghiera e pensiero dei vescovi del continente, ha detto il presidente della Ccee, vanno “alle molte vittime dell’epidemia, a quanti hanno vissuto l’estremo passaggio senza la presenza dei loro cari”. E “diciamo – ha soggiunto – la nostra ammirazione al popolo sconfinato di coloro che – medici, personale d’assistenza, forze dell’ordine, gestori dei servizi essenziali, volontari, sacerdoti, religiosi e religiose – hanno fatto sentire con la preghiera, la parola, lo sguardo, il gesto, che una società veramente umana non abbandona nessuno”. Una vicinanza che i vescovi europei non avvertono solo per i loro Paesi ma per tutto il mondo, perché planetario è il dramma del coronavirus.
Europa, famiglia solidale
Noi, ha affermato il cardinale Bagnasco, “crediamo – come afferma Papa Francesco – ad una Europa che sia una famiglia solidale, sussidiaria, rispettosa dei diversi popoli, sapendo che il Vangelo continua ad essere contributo inesauribile per edificare una Civitas terrena che non sia ripiegata e implodente, ma aperta oltre sé stessa, con i piedi sulla terra e lo sguardo nel Cielo”.
Ouellet: pandemia, la sfida della speranza
I pensieri del presidente della Ccee sono stati condivisi dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, intervenuto alla plenaria. Come vescovi, ha detto, “siamo consapevoli della sfida di rendere testimonianza della Speranza che abita in noi” arrivando a “consolare, incoraggiare, motivare e sostenere tutti gli sforzi per ‘andare avanti insieme senza lasciare nessuno indietro’”. “Il superamento della pandemia in Europa – ha sottolineato – sarà il risultato della collaborazione di tutti, ma una parte rilevante dipenderà dalla speranza attiva dei cristiani che vivono nella luce del Cristo risorto e spargono carità compassionevole su tutti i bisognosi, senza differenza di colore, etnia o religione”.
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