RDC, i vescovi ai parlamentari: siate al servizio del bene pubblico
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
Adottare leggi giuste che garantiscano lo svolgimento delle elezioni e soddisfino le profonde aspirazioni del popolo congolese, mettersi al servizio del bene pubblico, promuovere la democrazia: sono alcune delle raccomandazioni che la Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco) ha rivolto ancora una volta ai parlamentari, all’indomani della ripresa delle sedute di deputati e senatori. In un comunicato pubblicato giovedì scorso, i vescovi invitano i politici a vegliare perché la maggioranza del Parlamento non abusi della sua superiorità numerica per far votare leggi poco favorevoli al progresso della democrazia.
In una precedente dichiarazione del giugno scorso (Chi semina vento miete tempesta), tra l’altro, i presuli avevano ricordato che “la legge della maggioranza non è necessariamente sinonimo di verità o di ragione, né garanzia di coesione sociale” e che “una maggioranza parlamentare, per quanto legale possa essere, perde la sua legittimità quando è slegata dagli interessi e dal benessere del popolo”.
Giustizia e unità
La Cenco esorta inoltre i parlamentari ad un controllo dell’operato del governo e chiedono che le norme costituzionali non vengano modificate secondo interessi particolari, partitici e individuali, soprattutto quelle che riguardano le modalità degli scrutini. Per i vescovi, inoltre, occorre “essere sensibili al dolore, alle sofferenze e ai desideri della popolazione ... rispettare le disposizioni normative dell'organizzazione dell’opposizione a livello di Assemblea Nazionale, e ascoltare le forze vive del Paese per avviare riforme consensuali necessarie per il consolidamento della democrazia”. Infine i presuli chiedono al popolo congolese di restare unito e vigile per evitare che qualunque maggioranza o minoranza tenti di prendere in ostaggio il Paese e il futuro attraverso sotterfugi politici dilatori.
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