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Ondata di attacchi in Sri Lanka durante la Pasqua 2019 Ondata di attacchi in Sri Lanka durante la Pasqua 2019 

Sri Lanka. Tensione tra Chiesa e governo sugli attacchi del 2019

Silenzio stampa: lo chiede alla Chiesa la Commissione d’inchiesta sugli attentati del 2019. La richiesta dopo una nota dei presuli in difesa dell’arcivescovo di Colombo

Lisa Zengarini – Città del Vaticano

In Sri Lanka, la Commissione governativa d’inchiesta che sta indagando sugli attentati di Pasqua del 2019 ha chiesto ai tre vescovi ausiliari dell’arcidiocesi di Colombo e all’ex presidente Maithripala Yapa Sirisena di astenersi da interventi pubblici riguardo alle indagini fino alla loro conclusione. Nei giorni scorsi - riporta l'agenzia Ucanews - i tre vescovi Maxwell Silva, Anthony Jayakody e Anton Ranjith, avevano diffuso una nota per respingere la tesi avanzata dal parlamentare cattolico ed ex ministro Harin Fernando. Una tesi secondo cui il cardinale Malcolm Ranjith sarebbe stato informato del rischio di attentati in quel giorno. A conferma delle sue accuse, presentate nel corso di un’audizione della Commissione, l’esponente politico aveva citato il fatto che l’arcivescovo di Colombo non avesse presieduto, come di consueto, la tradizionale Messa del giorno di Pasqua in una chiesa pubblica della capitale.

Giustizia per le vittime degli attacchi

Nella nota, gli ausiliari smentivano che il cardinale Ranjith, i vescovi o i sacerdoti srilankesi fossero al corrente di possibili attacchi terroristici nel giorno di Pasqua, ricordando che il porporato aveva in realtà presieduto la Messa della Veglia, nella cattedrale di Santa Lucia, e che il giorno degli attentati aveva celebrato la liturgia pasquale nella residenza vescovile. I tre vescovi avevano detto anche di confidare nelle misure del governo nei confronti degli autori e mandanti degli attentati, ma anche nei provvedimenti contro i funzionari e leader politici di allora che non avevano saputo prevenire gli attentati. Gli attacchi perpetrati il 21 aprile 2019 contro tre chiese del Paese, mentre i fedeli stavano partecipando alla Messa pasquale, e anche contro tre alberghi, provocarono oltre 279 vittime, tra cui decine di stranieri, ferendo oltre 600 persone. Dietro alle esplosioni, ci sarebbe stata la mano del sedicente Stato Islamico, che ne ha rivendicato la matrice, ma a tutt’oggi non si è giunti all’arresto e al processo dei colpevoli. In questi mesi la Chiesa ha chiesto più volte che sia fatta al più presto giustizia, chiamando in causa anche le responsabilità e le negligenze delle autorità srilankesi. A marzo il cardinale Ranjith si era detto pronto anche a lanciare una manifestazione di protesta. In occasione del primo anniversario l’arcidiocesi di Colombo aveva organizzato momenti speciali di preghiera in tutte le chiese del territorio in suffragio delle vittime e in solidarietà con le loro famiglie.

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29 settembre 2020, 08:00