Urbaniana, un corso per operatori di ong cattoliche
Papa Francesco, rivolgendosi ai partecipanti al IV Forum delle ONG di ispirazione cattolica, il 7 dicembre 2019, segnalava la formazione come uno degli aspetti fondamentali da curare allo scopo di poter realizzare al meglio quell’azione di “frontiera” nel sociale, alla quale è chiamata la Chiesa. In un momento della storia in cui assistiamo ad una crisi antropologica senza precedenti, tale sfida richiede «una testimonianza coerente di vita per poter suscitare un dialogo e una riflessione positiva sulla dignità umana». Per il Santo Padre, tale testimonianza comportava due esigenze: «da una parte, una grande fede e fiducia nel saperci strumenti dell’azione di Dio nel mondo», di fronte alla primazia dell’efficienza. Dall’altra, «è necessario – proseguiva il Papa – avere la preparazione professionale adeguata nelle materie scientifiche e umanistiche per saperle presentare secondo una prospettiva cristiana»; e in questo senso, la «Dottrina sociale della Chiesa offre il quadro di principi ecclesiali idonei a servire meglio l’umanità»[1]. Il Pontefice raccomandava, poi, di conoscerla e di formarsi bene in essa, per poi “tradurla” in progetti[2].
Per dare seguito a questa indicazione del Santo Padre, la Santa Sede ha voluto organizzare un “corso pilota” rivolto agli operatori delle ONG di ispirazione cattolica. Esso è nato come frutto della collaborazione della Segreteria di Stato con alcuni Dicasteri della Curia Romana, con la Pontificia Università Urbaniana e con la Fondazione Centesimus Annus, che ha tra le sue finalità, la promozione della Dottrina Sociale della Chiesa.
Il Corso ha voluto evidenziare una breve panoramica delle principali tematiche internazionali che rappresentano un impegno per la Chiesa. Lo studio e l’approfondimento personale, le relazioni e i workshop curati dai Dicasteri della Curia Romana e da professori di alcune università cattoliche, hanno messo in rilievo varie tematiche nella prospettiva dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa (ruolo della Santa Sede e dei Dicasteri della Curia Romana, educazione cattolica e Service-Learning, ecologia integrale al servizio dello sviluppo umano integrale, questioni di famiglia e bioetica, nonché su migranti, rifugiati e tratta, principi ed elementi di comunicazione, ecc.).
L’iniziativa ha inteso rafforzare quella preparazione e identità ecclesiale delle ONG cattoliche necessarie per essere attori negli ambiti sociali e politici, ove dare voce a coloro che non ce l’hanno, promuovere la pace e la solidarietà nelle varie realtà sociali in cui operano.
Di ispirazione sono state le parole di Papa Francesco alle ONG nel dicembre 2019: «Oggi non è facile tradurre questi principi in progetti e iniziative che mettano al centro di tutto la persona umana e non l’interesse o il profitto. Comunque, al di là di ciò, l’azione professionale di una ONG cattolica, basata sulla propria testimonianza cristiana ed ecclesiale, avrà un valore aggiuntivo e una trasparenza nell’agire che renderà credibile il suo messaggio»[1]. L’iniziativa è stata ricca di interazioni e di proposte, germe e auspicio di altre future e di impegno condiviso.
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