USA. I vescovi: negli aiuti anti-Covid, includere scuole cattoliche e private
Isabella Piro - Città del Vaticano
Il disegno di legge che include lo stanziamento di 225 miliardi di dollari per l’istruzione, di cui 182 da destinare alle scuole superiori, non prevede servizi equi per gli studenti delle scuole private e vieta l’uso di qualsiasi fondo per fornire loro assistenza finanziaria. “Questo ha l'effetto di escludere praticamente qualsiasi aiuto agli studenti, alle famiglie e agli insegnanti delle scuole non pubbliche”, affermano i vescovi della Conferenza episcopale statunitense (Usccb) in una nota a firma di Monsignor Michael C. Barber, presidente del Comitato per l'educazione cattolica.
Una proposta "inconcepibile"
"La pandemia Covid-19 – si legge nella nota- ha colpito tutti gli americani, compresi coloro i cui figli sono iscritti in scuole cattoliche e in scuole private”. È, quindi, “inconcepibile che quest'ultima proposta di aiuti escluda questi bambini e le loro scuole da fondi d'emergenza che allevierebbero gli oneri finanziari che hanno sostenuto a causa della pandemia”.
Aiuti a tutti gli studenti
Al contempo, Monsignor Barber ricorda che “la crisi economica derivante dalla pandemia ha già portato alla chiusura di almeno 150 scuole cattoliche, molte delle quali sono al servizio di bambini di colore, in zone a basso reddito”. Di qui, l’esortazione al Congresso e alla Casa Bianca affinché si uniscano “per sostenere quegli aiuti che danno priorità alla salute e alla sicurezza di tutti gli studenti, compresi quelli delle scuole private ed i quasi due milioni di iscritti agli istituti formativi cattolici". Infine, l’Usccb chiede al Congresso di includere la proposta bipartisan “School Choice Now” in qualsiasi pacchetto di aiuti anti-Covid. Essa, infatti, “fornirebbe borse di studio d'emergenza per le famiglie duramente colpite”.
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