Irlanda. Pandemia, incontro tra il capo del governo e i vescovi
Roberta Barbi - Città del Vaticano
Si è svolto ieri l’atteso incontro tra il capo del governo irlandese, Micheál Martin e alcuni vescovi della Conferenza episcopale d’Irlanda: monsignor Eamon Martin, Primate d’Irlanda e arcivescovo metropolita di Armagh; monsignor Diarmuid Martin, arcivescovo di Dublino; monsignor Michael Neary, arcivescovo di Tuam; monsignor Kieran O'Reilly, arcivescovo di Cashel ed Emly; e monsignor Dermot Farrell, vescovo di Ossory.
L'effetto delle restrizioni sulla comunità di fedeli
La discussione si è concentrata principalmente sull'effetto che le attuali restrizioni dovute alla seconda ondata della pandemia da Covid-19 stanno avendo sulla salute e sul benessere della comunità di fede e sul grande desiderio di tornare all’esercizio pubblico del culto il prima possibile.
I presuli hanno sottolineato il loro pieno sostegno ai messaggi di salute pubblica, ma hanno anche evidenziato come, per i fedeli e le comunità, incontrarsi nella preghiera e per le celebrazioni, come la Santa Messa e i Sacramenti, sia fondamentale per la tradizione cristiana e fonte di nutrimento per la vita e il benessere di tutti. In particolare, è stata sottolineata l'importanza dell'incontro per il culto come fonte di consolazione e di speranza nel periodo natalizio.
L'impegno dei sacerdoti
I vescovi hanno inoltre sottolineato l'enorme sforzo che è stato fatto dai sacerdoti e dai volontari a livello parrocchiale per garantire che gli incontri in Chiesa fossero il più possibile sicuri e la costante comunicazione della Chiesa in merito alla protezione della salute propria e degli altri, in particolare i più vulnerabili.
La gratitudine del governo alla Chiesa
Da parte sua, il capo del governo ha ringraziato i presuli per il loro sostegno e ha riconosciuto il ruolo importante che hanno nel sostenere le persone e nel dare speranza in questo momento di stress e di preoccupazione, raggiungendo tutti coloro che possono sentirsi isolati o emarginati. È stato riconosciuto che il lavoro pastorale continua a livello parrocchiale anche quando la celebrazione della Messa viene spostata on line. Tuttavia, Martin ha delineato anche il ragionamento alla base del piano del governo per convivere con il virus, e la conseguente necessità di trovare il giusto equilibrio tra tutte le forme di attività sociale ed economica e la salute pubblica.
Le priorità: i più fragili e l'istruzione
Per i vescovi la priorità, in questo momento, è naturalmente la necessità di proteggere i più vulnerabili della società: perciò hanno riconosciuto il valore positivo di mantenere aperte le scuole, specialmente per coloro che altrimenti potrebbero essere svantaggiati dal punto di vista educativo non avendo accesso alla tecnologia o al sostegno quotidiano dei loro insegnanti.
Convergenza d'intenti tra Chiesa e governo
Necessaria, infine, è stata riconosciuta da entrambe le parti, una comprensione condivisa degli effetti della pandemia nel suo evolversi e un conseguente riallineamento delle risposte. Ciò si concretizzerà con un impegno costruttivo e una solidarietà costante nell'affrontare e superare insieme le sfide di Covid-19.
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