Béchara Raï: in Libano si cambi per via democratica
Isabella Piro – Città del Vaticano
Piegato dall’instabilità politica dovuta al mancato accordo su un nuovo premier, fiaccato dalla pandemia da coronavirus, nonché dalle conseguenze delle drammatiche esplosioni avvenute ad agosto nel porto di Beirut, il Libano sta attraversando un momento storico delicato. Da circa un anno, in diverse occasioni, la popolazione è scesa in piazza per chiedere al governo risposte concrete alla crisi che travolge ogni settore. E, nel corso dell’omelia domenicale, il cardinale Béchara Boutros Raï, Patriarca di Antiochia dei maroniti, ha esortato tutti ad assumersi le proprie responsabilità.
Il futuro della nazione
“Un anno dopo l’inizio delle manifestazioni di protesta – ha detto il porporato – siamo rattristati dal vedere che nulla è cambiato, neanche di fronte alle esplosioni a Beirut, alla pandemia, alla povertà ed alla morte di persone innocenti”. “Nessuno è innocente di fronte al sangue del Libano che viene versato – ha sottolineato il Patriarca – La responsabilità è collettiva ed è giunto il momento di renderne conto”, poiché “il Paese è in uno stato di paralisi totale”, aggravato “dall’emergenza sanitaria da coronavirus”. Rivolgendosi, poi, ai manifestanti, il cardinale Béchara Raï li ha incoraggiati ed esortati a promuovere “un concetto pacifico di cambiamento”, accompagnato da “un senso etico”, per “definire con chiarezza gli obiettivi del Paese e un’agenda sociale costruttiva”. “Vogliamo una leadership unita – ha detto il porporato – che rappresenti davvero il popolo e che sia interlocutrice dello Stato e della comunità internazionale. Per il Libano, sarebbe un crimine perdere questa opportunità” di cambiare “attraverso la democrazia ed i suoi valori”. “Giovani uomini e donne del Paese – ha concluso il porporato – voi siete il futuro della nazione. E noi siamo con voi”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui