Messico: i vescovi chiederanno perdono per gli abusi dei conquistadores
Anna Poce – Città del Vaticano
Monsignor Rogelio Cabrera López, presidente della Conferenza episcopale messicana (CEM) e arcivescovo di Monterrey, ha assicurato al presidente messicano, Andrés Manuel López Obrador, che la Chiesa chiederà perdono per gli abusi commessi durante la conquista dell'America, 500 anni fa, e lo farà nel 2021, nel 200.mo anniversario della realizzazione dell'indipendenza”. L’arcivescovo, riferisce Aciprensa, ha sottolineato come "i popoli indigeni abbiano una lunga storia di sofferenza", non solo durante la conquista, ma nel corso di tutti i secoli e fino ai giorni nostri.
Il perdono chiesto dai Papi
"La Chiesa cattolica in Messico - ha precisato - è sempre pronta non solo a chiedere perdono, ma ad avere sempre una memoria penitenziale da seguire su questa via di riconciliazione”. Il presidente del CEM ha, inoltre, ricordato la richiesta di perdono dei Papi. Giovanni Paolo II, nella Repubblica Domenicana, affermò il bisogno di “riconoscere in tutta sincerità gli abusi commessi, dovuti alla mancanza d’amore da parte di quelle persone che non seppero vedere negli indigeni dei fratelli, figli dello stesso Dio Padre”, chiedendo, "nel nome di Gesù Cristo, come Pastore della Chiesa", di "perdonare coloro che li avevano offesi, di perdonare tutti coloro che durante questi cinquecento anni sono stati causa di dolore e sofferenza per i loro antenati e per loro".
Non dimenticare le sofferenze
Papa Benedetto XVI riconobbe, al ritorno dal suo Viaggio apostolico in Brasile, nell'udienza generale, che "il ricordo di un passato glorioso non può ignorare le ombre che accompagnano l'opera di evangelizzazione del continente latinoamericano: non è possibile infatti dimenticare le sofferenze e le ingiustizie inflitte dai colonizzatori alle popolazioni indigene, spesso calpestate nei loro diritti umani fondamentali”.
Papa Francesco, da parte sua, in Bolivia aveva detto: “Vi dico, a malincuore: si sono commessi molti e gravi peccati contro i popoli originari dell’America in nome di Dio. Lo hanno riconosciuto i miei predecessori, lo ha detto il CELAM, il Consiglio Episcopale Latinoamericano, e lo voglio dire anch’io”. “Chiedo umilmente perdono, non solo per le offese della propria Chiesa, ma per i crimini contro le popolazioni indigene durante la cosiddetta conquista dell’America”.
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