Missioni, De Marsico: uscire a evangelizzare con i laici
Debora Donnini – Città del Vaticano
Portare il Vangelo nel mondo, come segni concreti della misericordia di Dio. È questo il mandato che il cardinale vicario Angelo De Donatis consegnerà stasera a sei tra fratelli e sorelle della diocesi di Roma, che partiranno per la missione ad gentes appena sarà possibile. Lo farà durante una Veglia di preghiera nella Basilica di San Giovanni in Laterano durante la quale portano la propria testimonianza suor AnnaMaria Panza, missionaria dell’Immacolata del Pime, impegnata in Bangladesh, e don Alfredo De Marsico, sacerdote della diocesi di Roma fidei donum in Messico.
Tessitori di fraternità
“Tessitori di fraternità. Eccomi, manda me!” è il tema che farà da filo conduttore alla Veglia, che viene trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma. “Il tema che abbiamo dato quest’anno è quello suggerito da Missio Italia. Un invito, una scoperta vocazionale, che trova la sua origine nel messaggio inviato da Papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale”, spiega don Michele Caiafa, addetto del Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese della diocesi di Roma. In qualche modo, prosegue il sacerdote, “ci proponiamo di unire i due grossi messaggi contenuti nel titolo. ‘Eccomi, manda me’ è la proposta di Isaia al Signore. Ma a fare cosa? A essere ‘tessitore di fraternità’ è la risposta, cioè un rinnovato impegno che tutti noi cristiani dobbiamo assumerci”.
I sacerdoti visitino la gente
Parole che riecheggiano nell’esperienza vissuta da don Alfredo De Marsico, 58 anni. “La missione non si può più fare aspettando in parrocchia che la gente venga”, ricorda nell’intervista, ma bisogna uscire fuori e evangelizzare anche assieme alle famiglie con figli anche perché il mondo è secolarizzato. Dopo il Concilio Vaticano II, infatti, sono sorti molti movimenti laicali, sottolinea don De Marsico evidenziando anche come sia importante che i sacerdoti vadano per le case, visitino la gente. “In Messico, un Paese che era religioso fino a pochissimo tempo fa, negli ultimi 10 anni la secolarizzazione, soprattutto nelle città, non tanto negli ambienti rurali, è avanzata in maniera esorbitante” e quindi anche lì, racconta, nella Chiesa si vedono pochi giovani.
La scoperta dell'amore di Dio
Sulle sfide di oggi per i missionari, don De Marsico ricorda che per i sacerdoti il pericolo può essere l’isolamento, cioè alla fine scoraggiarsi. Da qui l’importanza, anche nei seminari, di accompagnare con esperienze di evangelizzazione e di conoscenza di nuove realtà. In merito alla formazione, don De Marsico rimarca l’importanza di amare Gesù Cristo, perché questo spinge alla missione, ad andare fuori a cercare gli altri. E, aggiunge, in relazione a questo tempo di Coronavirus, la gente ha conosciuto la solitudine per cui bisogna “far scoprire che uno non è mai solo perché se incontra l'amore di Cristo, non è mai solo”. Nell’intervista don Alfredo De Marsico si sofferma anche sulla sua esperienza di vita, da ragazzo borghese vissuto ai Parioli, a Roma, a sacerdote missionario. Ricorda che in famiglia non gli è mai stato insegnato il “classismo” e di aver avuto sempre questa sensibilità a stare con le persone più deboli, anche nelle periferie, mai lontano dalla gente. Poi pian piano, crescendo, si è allontanato dalla fede con le normali tentazioni dell’adolescenza, finché grazie ad un prete e alla sua testimonianza, ascoltò le catechesi del Cammino neocatecumenale e “lì - ricorda - ho scoperto la vocazione, nel senso di scoprire quanto fossi lontano da Dio, quanto Lui mi amasse pur essendo io un peccatore e veramente ho sperimentato l'amore di Dio non soltanto in una dimensione verticale ma anche orizzontale, nei fratelli”.
Una vita "normale" vicino alla gente
In questi anni di sacerdozio, don Alfredo è stato in una parrocchia di Roma, come vicario, vivendo anche questo tempo come in missione, andando nelle case, al mercato, facendo una vita normale, conoscendo le persone, i negozianti. Ricorda come fosse conosciuto nel quartiere, così che non c’era distacco e quando le persone avevano problemi, andavano a cercarlo. Poi è stato in Francia in un seminario e lì anche mandava i ragazzi in missione la domenica e d’estate anche a Lourdes ad aiutare i pellegrini: esperienze diverse per vedere la ricchezza della Chiesa. Quindi, per due mesi va in Africa e oggi, da 5 anni, è in Messico. Nell’intervista don Alfredo si sofferma anche sulla collaborazione avuta anni fa con Chiara Amirante, fondatrice e presidente della comunità Nuovi Orizzonti, e con la quale, pur provenendo da formazioni differenti, c’è stata grande comunione. Un’esperienza, quella di don Alfredo De Marsico, che testimonia dunque la ricchezza di una vita spesa nelle periferie per annunciare l’amore di Dio.
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