Fra Patton, un libro per raccontare le parole delle Sacre Scritture
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Una raccolta di parole e riflessioni ricche di sapienza, in ordine alfabetico, a sostegno di chiunque si metta “in ascolto delle Scritture”. E’ il senso dell’ 'Abbecedario biblico-nutrirsi delle Scritture dall’A alla Z', scritto dal Custode di Terra Santa, Fra Francesco Patton, uscito in questi giorni per le Edizioni Terra Santa e con la prefazione di monsignor Pierbattista Pizzaballa, Patriarca latino di Gerusalemme. Un’idea, quella di scrivere questa ‘enciclopedia’ che, spiega lo stesso Patton a Vatican News, era da tempo nel cassetto:
R. – L’idea è nata qualche anno fa, erano delle cose che avevo scritto per il Terz’ordine francescano, poi erano rimaste lì nel cassetto. Durante l'estate, dato che con il lockdown non si poteva andare molto in giro, ho ripreso in mano questo materiale, l’ho un po’ anche rielaborato e corretto e mi sono azzardato a pubblicarlo,
Padre Patton, qual è quindi l’idea di fondo?
R. – E’ molto semplice: è quella di fare un abbecedario, di seguire quindi l'ordine alfabetico, una cosa che nella Bibbia si trova anche in diversi Salmi, nei cosiddetti Salmi alfabetici, quindi prendere una parola per ogni lettera dell'alfabeto italiano, sviluppando il significato simbolico che ha quella parola all'interno della Sacra Scrittura.
Ed ecco che ne è uscito un percorso che va dalla A come ‘acqua’ alla Z come ‘zaffiro’ …
R. – La parola ‘acqua’ è una parola fondamentale nella Bibbia, perché si trova già nella Genesi quando Dio separa le acque, e poi ancora e la vicenda di Noè, il passaggio del Mar Rosso, e anche il tema battesimale, lo stesso Gesù che entra nelle acque del Giordano. E’ quindi uno sviluppare, diciamo così, la riflessione sul simbolo dell'acqua, anche come ingresso nella vita cristiana, per concludere con la Z, per la quale ho preso la parola ‘zaffiro’, questa pietra preziosa di azzurro intenso, che richiama la Gerusalemme Celeste e ad altri simbolismi, come le pietre collocate sul pettorale del sommo sacerdote Aronne, all’interno del libro dell’Esodo. Un richiamo che a me sembrava anche bello era al pavimento della Gerusalemme Celeste. Quindi, partire col battesimo per arrivare poi a quello che ci aspetta al termine della nostra vita e quello che ci aspetta è poter entrare in questa comunione con Dio, che è rappresentata dalla Gerusalemme Celeste. Poi, ovviamente, le parole si sono susseguite per la ‘B’ ho preso la parola ‘barca’, che mi pare anche molto significativa di questi tempi. Anche Papa Francesco, in quella straordinaria preghiera serale fatta in Vaticano, si è fermato a riflettere sul tema della barca, sul fatto che siamo tutti nella stessa barca (preghiera per la pandemia lo scorso 27 marzo ndr), la barca che è anche il simbolo della Chiesa. Poi la ‘C’, per ‘casa’ eccetera eccetera. Naturalmente quando uno sceglie una parola per lettera, ne esclude altre, che sono magari anche molto importanti, ma sulle quali già si riflette in altre occasioni. La passione mia era quella di poter riflettere sulle parole ordinarie alla luce della Parola con la ‘P’ maiuscola, che è la Parola di Dio, e di andare un po' a scoprire questi significati nascosti, che è un modo anche per imparare ad amare le parole. Noi siamo fatti di parola e la parola di Dio, nel libro della Genesi, racconta che noi siamo stati creati con un: ‘E Dio disse: “Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” .
Quando si tratta di Gesù, lei lo pone sotto "pastore", "agnello", "vite", "croce", come lo indica?
R. – Direi che Gesù è presente in tutte le 21 parole, nel senso che io parto dalle parole, dal significato che hanno, sviluppo un po’ il significato che si trova dentro la Bibbia, e poi le riferisco sempre a quello che è anche il racconto evangelico e quindi a Gesù. Quindi, in realtà, Gesù è presente dalla A alla Z , anche lì dove parlo dello zaffiro ricordo che nel Cantico dei Cantici la sposa vede il petto dello sposo come se fosse di zaffiro, allora lì richiamo, non solo la bellezza dell'amore umano, per cui chi è innamorato vede sempre nell'altro un qualcosa di prezioso, ma anche il fatto della lettura tradizionale del Cantico dei Cantici, che vede in questo canto, il canto di amore dello sposo per la sposa, lo sposo per eccellenza è Dio e la sposa è il popolo di Israele nella visione veterotestamentaria, nel Nuovo Testamento lo sposo è Cristo e la sposa è la Chiesa. Il richiamo alla persona di Gesù c’è praticamente in tutte le lettere.
Vorrei citare le parole di monsignor Pizzaballa, che è l'autore della Prefazione, quando dice che questo volume è proprio una enciclopedia, piccola, ma è un enciclopedia, che con la sua originalità e sapienza evangelica coinvolge chi legge fin dalle prime righe …
R. – Il linguaggio che ho cercato di utilizzare è un linguaggio divulgativo, per cui ho evitato di mettere note, di mettere apparati bibliografici, e questo lo dichiaro anche in partenza. E’ difficile giudicare il proprio lavoro, l'impressione che ho avuto è che sia una cosa che realmente si può leggere volentieri e che può servire per incuriosire, per far venir voglia di leggere anche altre parole, di approfondire altre parole. È un po' anche una proposta di un metodo di lettura: partire dalle parole per scoprire il significato profondo che hanno sul piano umano, ma poi per arrivare al significato che hanno dentro la parola di Dio.
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