Il cardinale Bassetti lascia la terapia intensiva
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Una buona notizia che si diffonde velocemente dopo giorni passati in una grande apprensione. Il cardinale Gualtiero Bassetti presidente della Conferenza episcopale italiana ha lasciato il reparto di terapia intensiva Covid - 2 per essere nuovamente curato presso la struttura di Medicina d’Urgenza Covid 1 dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia di Perugia” dove è stato ricoverato lo scorso 31 ottobre essendo risultato positivo al coronavirus. A comunicarlo il vescovo ausiliare della diocesi di Perugia Città della Pieve, monsignor Marco Salvi, ancora positivo asintomatico al Covid-19.
Ancora monitoraggio e cure. Tante le preghiere
Nelle parole del presule tanta soddisfazione: “E’ una notizia confortante sapere che il cardinale Bassetti sia stato appena dimesso dalla Terapia intensiva – commenta monsignor Salvi –, perché conferma il ‘lieve miglioramento’ del suo stato di salute annunciato dai medici nel bollettino diramato nella mattina del 13 novembre dalla Direzione dell’Ospedale. Il quadro clinico resta comunque serio e il cardinale necessita di un costante monitoraggio e di cure appropriate. Per questo - aggiunge monsignor Salvi - è necessario proseguire incessantemente nelle preghiere per il nostro Pastore, per tutti i malati e per gli operatori sanitari che si prendono cura di loro. A questi va il nostro più sentito ringraziamento e apprezzamento per quanto fanno quotidianamente nell’alleviare le sofferenze dei tanti pazienti”. Dunque parametri stabili , piano terapeutico invariato ma il cardinale, come fanno sapere i sanitari, è vigile, come nelle passate giornate
Solo l'11 novembre scorso, ai nostri microfoni, proprio monsignor Salvi aveva raccontato l'incoraggiamento del Papa che, inaspettatamente, lo aveva raggiunto con una telefonata per avere informazioni sulla salute del porporato e per invitare ad andare avanti con "forza". In quell'occasione da parte di Francesco anche il grazie a quanti si stanno prendendo cura del presidente della Conferenza episcopale italiana. “Dio - aveva detto monsignor Salvi - anche in questi momenti non ci lascia soli e la figura del Papa è l’attenzione di Dio nei nostri confronti". E la malattia del presidente della Cei continua ad essere accompagnata da una catena di preghiere che sta unendo l’Italia e non solo, ricordiamo i messaggi di vicinanza arrivati alla curia di Perugia-Città della Pieve, anche dai vescovi di Cuba e dai presuli siriani.
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