Francia, rammarico dei vescovi per il limite di 30 persone alle Messe
Lisa Zengarini – Città del Vaticano
Resta in vigore per il momento il limite delle trenta persone alle celebrazioni religiose in Francia. Nonostante le proteste dei vescovi e degli altri rappresentanti dei culti e l’impegno dell’esecutivo a correggere il provvedimento, il presidente Emmanuel Macron ha confermato la sua decisione, alla luce - ha spiegato - dell’attuale “situazione epidemiologica”. I vescovi hanno preso atto con rammarico della situazione e hanno deciso di depositare un nuovo ricorso presso il Consiglio di Stato, nella convinzione di "avere il dovere di vigilare sulla liberta' di culto nel nostro Paese". La nota del Consiglio permanente francese fa sapere che domenica 29 novembre alle 18 è previsto un incontro con il primo ministro Jean Castex.
Nei giorni scorsi, i presuli avevano proposto un protocollo in base al quale si prevedeva uno spazio di 4 metri quadrati attorno a ciascun fedele e un'occupazione parziale della chiesa a un terzo della capacita' abituale."Siamo tutti consapevoli delle grandi difficoltà - affermano - che queste decisioni di governo pongono i fedeli. Possa il ricorso al diritto aiutare a calmare gli animi". La nota conclude: "E' chiaro a tutti noi che la messa non puo' diventare un luogo di lotta e di rivendicazione, ma rimanere un luogo di pace e di comunione".
La fede non è accessoria
“I culti – avevano affermano i vescovi in un precedente comunicato - non possono certamente essere paragonati alle attività commerciali, ma trattare le religioni in questo modo significa considerare la fede di milioni di credenti come accessoria. Questo è un grave errore per tutta la nostra società”. I vescovi hanno ribadito, infine, “il pieno e totale impegno dei cattolici nella lotta contro questa epidemia e il loro desiderio di servire il bene maggiore della nostra società”.
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