Chiudono le chiese in Irlanda del Nord. Arcivescovo Martin: grande delusione
Isabella Piro – Città del Vaticano
“Una grande delusione”: così l’arcivescovo Eamon Martin, Primate di Irlanda, commenta in una nota la decisione del governo di chiudere le chiese in Irlanda del Nord, a causa della pandemia da coronavirus. Lo stop partirà il 27 novembre e durerà due settimane. Una scelta che il presule definisce “in contrasto con le rassicurazioni date ai gruppi di fede proprio la scorsa settimana, in un incontro in cui siamo stati elogiati per la nostra attenzione alla sicurezza e alla salute pubblica”. “Le nostre parrocchie – aggiunge il presule – hanno sempre cercato di sostenere l'esecutivo e le autorità sanitarie pubbliche. Continueremo a farlo, ma preferiremmo agire in un’ottica di collaborazione di dialogo maturo”. Il Primate irlandese sottolinea poi che “la Chiesa cattolica desidera sempre proteggere la salute e la vita e promuovere il bene comune e che quindi continuerà a fare la sua parte, compiendo i sacrifici necessari, chiedendo però con urgenza che il divieto di culto pubblico sia il più breve possibile”.
Una chiusura che coincide con l’Avvento
Il presule chiede però “urgentemente” anche chiarimenti sulla questione se le chiese possano comunque restare aperte alle visite individuali e alla preghiera privata, perché “questo tema è stato oggetto di dibattito durante il primo lockdown ed eravamo fiduciosi nel fatto che si fosse compreso come i luoghi di culto siano luoghi di calma e di forza spirituale in tempi di crisi”. Inoltre, l’arcivescovo Martin deplora il fatto che “si possa andare in un negozio per comprare alcolici, ma non in chiesa per recitare da soli una preghiera”, “un diritto particolarmente importante per i cattolici”. Infine, il Primate di Irlanda fa notare che le misure restrittive coincideranno con l’inizio dell’Avvento, che si apre il 29 novembre. “Dato che si parla di ‘salvare il Natale’ – è la conclusione di monsignor Martin – il governo deve considerare che per molte persone un Natale significativo è qualcosa di più dello shopping, del mangiare e del bere”, bensì è momento “spirituale essenziale”.
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