Mozambico, vescovi: appello alla pace e il pensiero alle vittime del Covid
Isabella Piro - Città del Vaticano
Ispirato dal versetto del Vangelo di Giovanni, “Vi lascio la pace, vi do la mia pace” (14,27), il documento episcopale si apre con “la fraterna vicinanza” della Cem ai “fratelli e alle sorelle di Cabo Delgado”, nella “costante preghiera e speranza di trovare vie di dialogo che facilitino la fine del terribile conflitto e della conseguente crisi umanitaria” in corso. Attualmente, infatti, sul terreno si contano “più di 2mila morti e 400mila sfollati”, causati da “violenze, rapimenti, crimini e violazioni dei diritti”. Di fronte a tale “tragedia – scrivono i vescovi – ribadiamo la necessità di rafforzare le nostre istituzioni caritative per mitigare”, “contenere ed alleviare” il dramma che sta vivendo la popolazione locale. A tal proposito, la Cem ricorda il contributo inviato da Papa Francesco, “una donazione straordinaria per gli sfollati dal valore di centomila euro”. Ma “è responsabilità di ognuno lavorare per uscire dalla crisi attuale”, ribadiscono i vescovi, esortando i fedeli a lavorare in favore della “riconciliazione nazionale”, della “pace” e del “bene comune”.
Al centro dei lavori anche l'attività dei Seminari
Nel corso della plenaria, prosegue il comunicato, i vescovi hanno ricevuto la visita del nunzio apostolico nel Paese, monsignor Piergiorgio Bertoldi, il quale li ha incoraggiati a “continuare la loro missione nella società, in una prospettiva di servizio”. Al centro dei lavori assembleari, anche il tema dei seminari, per i quali è stata ribadita la necessità di riprendere, quando possibile, le attività formative, ferme a causa della pandemia da Covid-19. Prospettive sono state presentate, inoltre, per il prosieguo dei lavori di costruzione del Seminario “San Carlo Lwanga” a Nampula. Altro tema in agenda, la quarta Assemblea pastorale nazionale, attualmente in preparazione sul tema “Ravvivare l’annuncio e la testimonianza della Parola di Dio oggi”. Di tale incontro sono stati presentati i Lineamenta, che i vescovi hanno affidato ai fedeli perché li leggano e li approfondiscano all’interno delle rispettive comunità, parrocchie e diocesi.
L'incontro con il ministro della Giustizia
Il programma della plenaria, inoltre, ha visto un incontro della Cem con Helena Mateus Kida, ministro della Giustizia e degli Affari costituzionali e religiosi: a lei, i presuli hanno espresso la loro “volontà di collaborare” con lo Stato “in vari ambiti della vita sociale, come l'educazione civica e morale dei giovani, l’educazione alla pace e alla riconciliazione; la lotta contro la povertà”. Al contempo, i vescovi hanno espresso “alcune urgenti preoccupazioni”, soprattutto riguardo alla “libertà religiosa”, punti sui quali il ministro Kida ha mostrato “apertura e disponibilità alla collaborazione”.
Non in tutto il Paese sono riprese le celebrazioni
Guardando, poi, alla “esperienza della fede nel contesto del coronavirus” – che in Mozambico ha provocato finora 14.500 casi in totale, circa 13mila guarigioni e 116 decessi – la Cem si è rallegrata “della possibilità di riprendere il culto pubblico nelle parrocchie”. Tuttavia, i vescovi hanno fatto notare “con tristezza che una tale ripresa non è a beneficio di gran parte delle comunità rurali, soprattutto di quelle che non sono in grado di soddisfare i requisiti richiesti dai Protocolli sanitari, a causa di risorse economiche limitate”. Infine, la Chiesa cattolica mozambicana ha esortato tutti i fedeli a non cedere “in questo momento di grande prova, bensì a mantenere sempre viva la fiamma della fede e della speranza in Cristo”. Il messaggio episcopale si conclude con un augurio di “pace, gioia e speranza” per il Santo Natale.
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