Paraguay. Pandemia e tutela dei minori, i temi della plenaria
Alina Tufani - Città del Vaticano
"Tutto il Paraguay è Caacupé" si legge nel comunicato presentato al termine della 227ma Assemblea Plenaria della Conferenza Episcopale del Paraguay (CEP) che si è conclusa giovedì 5 novembre, con notizie particolarmente delicate per i fedeli che l'8 dicembre non potranno andare in pellegrinaggio e celebrare la festa della loro patrona, la Vergine dei Miracoli di Caacupé, a seguito della pandemia di Covid-19.
Tutto il Paraguay in pellegrinaggio
"Ogni anno diciamo che tutto il Paraguay va in pellegrinaggio a Caacupé. Quest'anno vogliamo dire che tutto il Paraguay è Caacupé, che celebra la sua Madre Celeste in tutte le cattedrali, le chiese parrocchiali, i santuari e le cappelle locali, con le disposizioni diocesane e le misure sanitarie" - così si legge nel comunicato presentato in una conferenza stampa virtuale da monsignor Ricardo Valenzuela, vescovo di Caacupé, in cui si chiarisce che le diocesi non organizzano né promuovono pellegrinaggi fisici a Caacupé o in altri luoghi.
Una preghiera corale a Maria
La nota ribadisce che i vescovi paraguaiani hanno dispensato l'adempimento delle promesse alla presenza dei fedeli che potranno mantenerle pregando uniti spiritualmente nella novena e nel giorno della festa. In questo senso potranno assistere alla Santa Messa più vicina alla loro residenza, accompagnando le celebrazioni liturgiche attraverso i media, pregando nelle loro case davanti all'immagine della Piccola Vergine. "Lei, come una buona Madre, capisce le nostre circostanze e ci visita, portandoci ovunque in Paraguay la sua tenerezza. Ci invita anche, mossi dalla fede, a praticare la carità nella comunione, aiutando tutti noi ad avere "un cuore solo e un'anima sola" e aiutando i più bisognosi con la solidarietà" - si legge nella nota.
Una sintesi della Plenaria
Monsignor Amancio Benitez, vescovo di Benjamin Aceval e segretario generale del CEP, ha fatto una sintesi della sessione plenaria iniziata lo scorso 3 novembre con il saluto del nunzio apostolico, monsignor Eliseo Ariotti. Poi sono state presentate le relazioni di oltre 20 coordinamenti pastorali, in particolare quelle che durante questo anno "così difficile a causa della Covid-19" hanno avuto un maggiore protagonismo. Tra questi, la Pastorale dei Migranti, la Pastorale Sociale, la Pastorale della Famiglia impegnata ad aiutare ed assistere i più bisognosi ed indigenti che soffrono gli attacchi della pandemia. Proprio per la preoccupazione della Chiesa paraguaiana per la situazione e l'impatto della pandemia sul Paese, monsignor Benítez ha annunciato che il CEP sta preparando una Lettera Pastorale. Durante la sessione plenaria, i vescovi hanno ricevuto anche le relazioni del Seminario maggiore nazionale e della Facoltà ecclesiastica di Sacra Teologia ed hanno eletto i segretari esecutivi per il periodo 2020-2022.
Minori e pandemia
La riunione dell'episcopato ha avuto anche l'opportunità di ricevere il cardinale Seán Patrick O'Malley, arcivescovo di Boston e presidente fondatore della Pontificia Commissione per la protezione dei minori, che nei giorni precedenti aveva partecipato al Primo Forum per la protezione dei minori e delle persone vulnerabili promosso dalla Conferenza episcopale paraguaiana e al quale hanno partecipato virtualmente più di 200 persone. Questo incontro, secondo il Segretario Generale del CEP, è stato di grande importanza per promuovere e consolidare la creazione della Commissione per la protezione dei minori e delle persone vulnerabili. Il discorso del cardinale O'Malley aveva come tema la "Partecipazione della Pontificia Commissione per la tutela dei minori alla riforma della Curia: le sfide.
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