Perù, crisi politica. Il messaggio di speranza dei vescovi
Anna Poce- Città del Vaticano
Un messaggio di speranza e un richiamo alla politica perchè faccia l'interesse del Paese. Questo al centro del messaggio dei vescovi peruviani in seguito all'evoluzione della crisi politica in corso, dopo la decisipne del Congresso di rimuovere il presidente Martin Vizcarra per questioni morali, legate a sospetti di corruzione. A prenderne il posto almeno fino al prossimo voto previsto nella primavera del 2021 , il presidente del Parlamento, Manuel Merino, del partito di centro-destra Azione Popolare (AP). Nel messaggio pubblicato sulla pagina web dell’Episcopato, e indirizzato a tutti i peruviani, i presuli manifestano la grande preoccupazione per il destino della nazione e delle istituzioni democratiche, ricordando loro che il Paese ha bisogno dello sforzo di ciascuno per consolidarsi come nazione.
Un contesto di crisi che richiede una risposta democratica e inclusiva
In questo contesto attuale - hanno sottolineato i vescovi - risulta necessario garantire lo svolgimento delle elezioni generali del prossimo aprile e il trasferimento di potere nel mese di luglio 2021, nonché dare priorità all’emergenza sanitaria, economica e sociale. Questo è il momento “di rinunciare agli interessi personali o di gruppo per promuovere la rinascita economica – hanno affermato i presuli - e costruire strade di solidarietà, fraternità e sviluppo integrale”. “È tempo di ascoltare la popolazione e di agire pensando al Perù”. Inoltre, è necessario, e urgente, - hanno aggiunto - continuare a lottare contro il cancro sociale della corruzione, per un Perù più trasparente e giusto.
La Chiesa: serve solidarità
L’Episcopato, citando le parole di Papa Francesco pronunciate durante la sua visita in Perù, ha quindi incoraggiato ed esortato coloro che occupano incarichi di responsabilità “ad impegnarsi in tal senso per offrire al loro popolo e alla loro terra la sicurezza che nasce dalla convinzione che il Perù è uno spazio di speranza e di opportunità, ma per tutti, non per pochi; perché ogni peruviano, ogni peruviana possa sentire che questo Paese è suo, e che può stabilirvi relazioni di fraternità e di uguaglianza con il prossimo e aiutare l'altro quando ne ha bisogno; una terra in cui si possa realizzare il proprio futuro".
La Chiesa – si legge nel messaggio - vuole sempre stare vicino ai più sofferenti e vulnerabili, convinta che “la dignità della persona, la famiglia e il bene comune siano i pilastri di ogni società che guarda al suo futuro con responsabilità e speranza”.Per costruire, dunque, un Paese in pace, sempre più umano e fraterno, i presuli, per concludere, hanno invitato tutti i peruviani ad “una giornata di preghiera che sarà stabilita da ogni vescovo nella sua giurisdizione, chiedendo il dono della Pace, della solidarietà e della fratellanza” nel Paese, ricordando che “l’anima di una comunità si misura con la sua capacità di stare insieme nell'affrontare i momenti di avversità e di mantenere viva la fede e la speranza”.
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