Grazia e preghiera: le fondamenta di un nuovo monastero
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
C’è la Madonna di Fatima a vegliare sul progetto del monastero trappista, l’unico in Portogallo, di “Santa Maria Mãe da Igreja”, “Santa Maria, Madre della Chiesa”. E’ infatti nel 2017, anno del centenario delle apparizioni della Vergine, quando nasce l’occasione di ringraziare il Signore delle tante vocazioni nate nel monastero di Vitorchiano, non lontano da Viterbo. Un’idea delle monache che si fa strada pian piano nella preghiera e diventa la risposta del Signore. L’incontro con monsignor José Cordeiro, vescovo di Bragança-Miranda, fa il resto. Il terreno viene donato, ed è in una zona del Portogallo dove non c’è molto ma la vita comunitaria può rinascere, ridare senso, essere un seme capace di fiorire.
Un grande sforzo
Si lavora ancora in attesa del secondo gruppo di suore destinate al monastero, in totale saranno 10, al momento è quasi conclusa la foresteria dove andranno ad abitare. Si tratta di una struttura pensata per l’accoglienza di gruppi o persone secondo la forma dell’ospitalità benedettina, di cui le suore seguono la Regola. I lavori di costruzione del monastero vero e proprio inizieranno nell’estate 2021, fino ad allora e anche oltre è possibile supportare l’opera e vederne la gestazione cliccando su: https://www.trappistevitorchiano.it/storia-fondazioni-santa-maria-mae-da-igreja.asp
Papa Francesco, al termine dell’udienza generale del 14 ottobre, ha salutato le monache pregando perché ci siano tante vocazioni come ne hanno avuto in passato. Un augurio che è speranza per questa zona del Portogallo e per tutta la Chiesa. E' possibile pregare la Compieta che le suore hanno realizzato per la Radio Vaticana, si può pregare “insieme a noi” ogni sera alle 21:45 oppure in podcast: https://www.vaticannews.va/it/podcast/compieta.html.
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