ACS-Regno Unito, nuovi aiuti per la ricostruzione di Beirut
Anna Poce - Città del Vaticano
Le campane delle chiese di Beirut torneranno a suonare. Cento giorni dopo l’eplosione del 4 agosto che ha causato più di 200 morti, 6.500 feriti e 300.000 sfollati, Aiuto alla Chiesa che Soffre - Regno Unito ha annunciato, sulla sua pagina web, un pacchetto di aiuti di 5 milioni di euro per la ricostruzione di edifici e chiese della capitale libanese.
Le difficili condizioni di vita
Tra i sette progetti confermati da ACS - altri 19 sono in fase di studio - c’è anche la chiesa greco-cattolica melchita di San Salvatore, che ha perso il tetto nell'esplosione. Il parroco, padre Nicolas Riachy, ha riferito ad ACS come la riparazione sia vitale prima dei rigidi mesi invernali e ha raccontato la difficile situazione attraversata dai parrocchiani: "Porte e finestre delle case dei nostri fedeli sono state sfondate. E in cima a tutto questo c'è la crisi economica. Le banche hanno congelato i beni della gente, quindi ora non hanno più niente".
Il bisogno di speranza
Padre Riachy ha, dunque, parlato dell’impegno della Chiesa nel cercare di dare speranza alla popolazione. "Vogliamo dare speranza a chi vuole ancora rimanere qui” ha detto il sacerdote. “La nostra missione è portare la luce nell'oscurità nella quale viviamo. Non c'è cristianesimo senza la Croce. Cristo è il nostro esempio. Non è facile essere cristiani, ma gran parte della nostra gente è ancora più che consapevole che questa terra è Terra Santa e non possiamo abbandonarla".
Il bisogno di aiuto
Circa il 10 per cento della popolazione di questo sobborgo se n’é andato, ha affermato padre Riachy, e se come "Papa Francesco ci ha detto che un Medio Oriente senza cristiani è impensabile”, “se i cristiani devono rimanere in questo Paese - ha aggiunto -, abbiamo bisogno di ognuno di voi", in modo che “questa Chiesa possa continuare ad essere una bella testimonianza della Parola del Signore".
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