Dove nacque il beato Benedetto XI
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Riprendere con slancio l’opera di recupero e restauro della casa natale del beato Benedetto XI, dando nuova vitalità ai percorsi di conoscenza e devozione popolare del 194mo Papa vissuto tra il 1240 e il 1304. È l’idea promossa dall’Istituto “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” della Diocesi di Vittorio Veneto. Situato nella frazione di San Vito di Valdobbiadene, l’edificio di proprietà della parrocchia locale, pur essendo stato oggetto di restauri intorno al 2000, necessità di un significativo intervento di recupero. L’intenzione è quella di farne un centro di cultura con finalità pastorali ed un luogo chiave per il turismo religioso, tappa del cosiddetto "cammino dei Papi".
Il cammino dei Papi
“San Vito, a metà strada tra Agordo e Riese Pio X”, spiega a Vatican News il parroco don Gianromano Gnesotto, “segna un filo continuo tra tre papi del Veneto: Benedetto XI, Pio X e Giovanni Paolo I. Tra l’altro Benedetto XI e Papa Luciani sono accomunati anche dalla brevità e intensità dei loro pontificati”. Il primo infatti governò la Chiesa per meno di un anno: dal 22 ottobre 1303 - 7 luglio 1304”. L’idea di istituire un museo all’interno della casa natale è secondo don Gnesotto "un'importante opera a livello culturale e spirituale che arricchirebbe un territorio – Valdobbiadene e Conegliano - già inserito nel patrimonio Unesco".
San Vito in Vaticano
San Vito conta appena 10400 abitanti, eppure, nota il parroco, “per il fatto di aver dato i natali ad un Papa, il suo nome è ben visibile tra le pitture della Galleria delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani”. Benedetto XI è parte della storia del paese veneto: “il suo stemma campeggia sulla facciata dell’abitazione paterna; ogni 7 luglio qui si celebra con particolare devozione la sua memoria liturgica; una statua fuori dalla chiesa e alcune pitture all’interno dell’edificio di culto lo ricordano”.
Benedetto XI, Papa attuale
Il Martirologio Romano lo ricorda come “benevolo e mite, nemico delle contese e amante della pace”, promotore della “concordia nella Chiesa”, del “rinnovamento della disciplina” e della “crescita della devozione religiosa”. “E’ una figura di grande attualità”, conclude don Gianromano Gnesotto: “sotto il predecessore Bonifacio VIII, fu nunzio e consigliere. Il caratteristico stile diplomatico improntato al dialogo e alla conciliazione caratterizzò anche il suo pontificato: desiderava infatti mettere in sintonia con i valori del Vangelo tutte le politiche europee in un tempo in cui i rapporti tra gli Stati non erano sempre facili. É un esempio anche per i nostri giorni. Ricordarlo è un dovere”.
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