Covid, positivo l'arcivescovo di Agrigento
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
Il porporato alla guida della arcidiocesi di Agrigento è risultato positivo al coronavirus. Il cardinale Francesco Montenegro si era sottoposto al test Covid-19 dopo la positività del segretario, don Giuseppe Calandra, riscontrata il 22 dicembre scorso. Negativo, l’arcivescovo coadiutore, monsignor Alessandro Damiano. Le condizioni del porporato, in quarantena nella sua residenza, sono buone. Il cardinale Montenegro sta vivendo questo momento con fede, speranza e coraggio, si legge sul portale dell’arcidiocesi di Agrigento.
Le parole del cardinale per il Natale e per i giovani
“La Chiesa agrigentina segue l’evolversi della situazione e manifesta vicinanza all’arcivescovo Francesco e al segretario don Giuseppe, raccomandando di ricordare nella preghiera tutti gli ammalati” precisa un comunicato. Tutti gli impegni del cardinale Montenegro sono stati rinviati a data da destinarsi. Sul sito web dell’arcidiocesi anche un videomessaggio per il Natale registrato nei giorni scorsi dall’arcivescovo di Agrigento che rivolgendosi ai fedeli ha auspicato: “Che Gesù diventi nostra forza, nostra speranza, diventi il desiderio di una vita diversa … ci faccia anche sognare … ci faccia gustare le cose della vita, ci faccia affrontare le difficoltà della vita … Natale è la gioia di sapere che Dio non si dimentica di noi”. Il porporato ha aggiunto che la grotta di Betlemme rappresenta un po’ “tutta la nostra vita, il groviglio delle cose della nostra vita. E in una grotta così, che è luogo per gli animali, può entrare quel bambino e con quel bambino entra il cielo”.
Infine il cardinale Montenegro ha avuto un pensiero particolare per i giovani, per “chi sta vivendo un momento di maggiore difficoltà”, “chi è preso dalla malattia”, per le famiglie “dove l’amore non è più al primo posto”, per gli anziani e le persone sole e abbandonate. E concludendo l’arcivescovo di Agrigento ha esteso i suoi auguri anche a quanti non credono perché “il Natale sia la festa di coloro che pur non credenti credono nell’uomo, credono nella vita, credono in sè stessi”.
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