Natale, patriarchi e Chiese di Gerusalemme: Dio è con noi sempre
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
“La nascita di Gesù non è un mero fatto storico, ma un dono perpetuo all’intera creazione”: lo scrivono nel loro messaggio di Natale i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme sottolineando che “il dono di Dio a noi in questi tempi difficili porta all’intera creazione speranza, rinnovamento e incoraggiamento”. I leader religiosi sviluppano il loro pensiero con un particolare riferimento a “questi tempi eccezionali di pandemia Covid-19, crisi economica, ingiustizie e crescente violenza contro i vulnerabili e i deboli”. “La presenza di Dio con noi in tutte le circostanze è una fonte di incoraggiamento e sostegno” rimarcano esprimendo la loro “solidarietà a tutte le persone in tutto il mondo che sono state colpite dalla pandemia e dalle sue implicazioni a più livelli, in particolare la popolazione di Betlemme e l’area circostante. I patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme assicurano inoltre la loro preghiera perché “l’imminente vaccinazione contro il Covid-19 possa portare alla fine della pandemia e a un ritorno alla normalità”.
Il messaggio, poi, ricorda che “la presenza delle comunità cristiane, insieme ad altre comunità di fede in Terra Santa, continua ad essere una parte essenziale del mosaico sociale, culturale e religioso del Medio Oriente” e aggiunge che la recente profanazione della Chiesa dell’Agonia a Gerusalemme non scoraggerà i cristiani dal continuare la loro pacifica missione e testimonianza. “Gesù è nato in un periodo di angoscia, violenza, esclusione e povertà – concludono i patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme –. Ha condiviso con noi la carne umana e i suoi limiti, eccetto il peccato, in modo che attraverso la sua passione, morte e risurrezione, tutti noi possiamo avere la vita e averla in abbondanza”.
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