“Un rosario per il Cile", in vista del varo della nuova Costituzione
Davide Dionisi - Città del Vaticano
Il 25 ottobre scorso i cileni si sono recati alle urne per il referendum costituzionale e hanno approvato con una larga maggioranza (78,3%) la proposta di rinnovare la Carta. La nuova Costituzione andrà a sostituire quella approvata nel 1980 durante il regime Augusto Pinochet. La consultazione ha inoltre sancito che il lavoro di riscrittura sarà realizzato da una Assemblea costituente composta al cento per cento da persone scelte attraverso un voto popolare.
I tempi per la nuova Costituzione
Il 24 novembre il presidente Sebastián Piñera ha firmato il decreto con cui si indicono le votazioni per l’elezione, l’11 aprile 2021, dei membri della Convenzione costituente. I 155 membri che saranno eletti avranno dodici mesi di tempo per redigere la nuova Costituzione, come stabilito dal “Plebiscito”, e saranno scelti sulla base di un criterio di parità di genere e con una rappresentanza di delegati delle popolazioni indigene. L’Assemblea costituente avvierà i suoi lavori nel maggio 2021 e il risultato del suo lavoro sarà sottoposto ad un nuovo referendum di ratifica popolare che si svolgerà nel secondo semestre del 2022. In caso di approvazione la nuova Costituzione entrerà in vigore immediatamente.
Quattro mesi di preghiera
“Chiederemo allo Spirito Santo di guidare coloro che redigeranno il documento” si legge nel portale dedicato all'iniziativa.L’iniziativa risponde così all’appello dei vescovi lanciato in occasione dell’Assemblea plenaria e, a tal proposito, lo stesso coordinatore nazionale della campagna, Andrés Giménez Petersen, ha spiegato che “nei momenti di difficoltà i cileni hanno sempre chiesto la protezione della Vergine Maria, attraverso le loro preghiere. Chiediamo pertanto a tutti i fedeli di unirsi a noi confidando nella sua intercessione in questo straordinario momento storico”. La campagna durerà quattro mesi e verrà supportata dai social (Facebook e Instagram) e dalla piattaforma Youtube. Il referendum è stato l’ultima tappa di un percorso difficile, in un anno in cui il Paese è stato attraversato da un’ondata di proteste iniziate nel 2019, che hanno portato alla proposta di rinnovare la Costituzione vigente, segnata da un forte presidenzialismo e da uno spazio importante per l’economia di mercato.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui