Santi Innocenti Martiri, vescovi: in Colombia una tragedia che si ripete
Anna Poce - Città del Vaticano
Monsignor Gabriel Angel Villa Vahos, arcivescovo di Tunja, oggi, nel giorno in cui la Chiesa commemora i Santi Innocenti Martiri, i bambini che per volere di re Erode furono massacrati a Betlemme, allo scopo di uccidere Gesù, ha voluto ricordare – si legge sulla pagina web dell’Episcopato – come questa festa liturgica, che, nel tempo, in un mondo che si proclama laico, ha perso sempre più importanza, renda omaggio ai tanti bambini non nati, ma anche a giovani e adulti che ogni giorno soffrono il flagello della violenza e della guerra.
Nuove vittime e nuovi Erode
Il presule ha osservato, infatti, che "quello che è successo ai Santi Innocenti è una storia tragica che si è ripetuta e continua a ripetersi nel tempo, con scenari diversi e variegati, con nuovi personaggi: nuove vittime, nuovi ‘Erode’, che determinano la morte, non solo dei bambini quando sono ancora nel grembo materno, ma anche di giovani e adulti in stragi, mutilazioni, attraverso l’eutanasia, le violazioni della dignità delle persone, e i blocchi psicologici".
Traiamo le migliori lezioni di vita dalla pandemia
L’arcivescovo di Tunja in questo tempo di emergenza sanitaria, in cui un virus invisibile ha mostrato agli uomini quanto siano fragili, quanto poco sappiano e quanto siano a sua volta poche le cose che possono decidere o controllare, ha auspicato che i “Santi Innocenti Martiri possano aiutarci a trarre il meglio, le migliori lezioni di vita, in modo che una volta superata questa emergenza si stia proprio dalla parte della vita, della famiglia, dalla parte della solidarietà, della giustizia, dell'equità, del servizio, dell'amore distintivo del discepolo di Cristo".
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui