Benin verso le presidenziali. Appello dei vescovi per un voto pacifico
Isabella Piro – Città del Vaticano
Il Benin si prepara a vivere, il prossimo 11 aprile, le elezioni presidenziali. In vista della tornata elettorale, la Conferenza episcopale nazionale (Ceb) ha lanciato un appello, raccomandando vivamente che “tutti i partiti politici e le istituzioni coinvolte nell'organizzazione delle votazioni si impegnino in un dialogo franco, in vista di un'elezione presidenziale pacifica, veramente inclusiva, democratica e trasparente". L’esortazione della Ceb è contenuta nel messaggio finale dell’Assemblea plenaria dei vescovi, svoltasi dal 19 al 22 gennaio. In particolare, i presuli notano con apprensione "le crescenti differenze tra gli attori politici in lizza, il calendario elettorale e i patrocini". Secondo le modifiche del 2019 alla legge elettorale, ogni candidato alla presidenza nazionale deve avere il patrocinio del 10 per cento dei sindaci o dei deputati. Tuttavia, attualmente, il Parlamento del Benin è composto esclusivamente da deputati del movimento presidenziale, il che mette a rischio il pluralismo dei candidati alla poltrona di Capo dello Stato. Il tema è stato al centro anche della riflessione della Corte Costituzionale che, però, l’8 gennaio, ha dichiarato di non avere le competenze necessarie per dare seguito al ricorso di tre cittadini, i quali chiedevano l’abolizione del sistema del patrocinio. Sulla stessa linea si è mosso l'Osservatorio cattolico cristiano della governance che, a dicembre, ha esortato il Parlamento e la stessa Corte Costituzionale a prendere le misure necessarie per eliminare tale sistema, poiché “esso pone problemi che rendono difficile applicare e organizzare un'elezione presidenziale trasparente, credibile e pacifica”.
In crescita l’inquinamento acustico
Tra gli altri argomenti evidenziati dalla Ceb nel suo messaggio conclusivo della Plenaria, c’è anche l’allarme per l'aumento dell'inquinamento acustico nei quartieri delle città e dei villaggi del Paese, con la conseguente richiesta alle autorità nazionali di far rispettare la legislazione in materia. Forte anche la sottolineatura dei presuli sull’incremento degli incidenti stradali e l’esortazione a tutti a “rispettare rigorosamente il codice della strada”.
In corsa anche l’attuale presidente Talon
Infine, i vescovi del Benin ribadiscono l’auspicio di elezioni pacifiche. Da ricordare che tra i candidati alle prossime consultazioni c’è anche l’attuale presidente, Patrice Talon, in corsa per un secondo mandato dopo la vittoria del 2016. Il bilancio del suo quinquennio alla guida del Paese è positivo, naturalmente, per i suoi sostenitori che evidenziano i progressi raggiunti dal Paese, soprattutto in ambito economico. La Banca mondiale, infatti, ha segnalato il passaggio del Benin dalle nazioni a basso reddito a quelle con medio reddito. Numerose, inoltre, le inchieste avviate dalla magistratura per fermare la corruzione. Diverse però le opinioni della popolazione sempre più vittima della povertà, mentre i partiti politici dell’opposizione accusano Talon di essersi rimangiato la promessa di non ricandidarsi.
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