Kenya, appello a rispettare i luoghi sacri
Isabella Piro - Città del Vaticano
La chiesa piena di fumo, il lino dell’altare completamente carbonizzato e diversi paramenti sacri trasportati sull’ambone ed incendiati: questa il drammatico attacco piromane che, nella notte del 19 gennaio, è stato perpetrato nella chiesa di Santa Monica della diocesi di Kisii, in Kenya.
L'appello e l'invito alla preghiera
La polizia ha avviato le indagini, ma i responsabili dell’aggressione sono ancora ignoti. Chiunque essi siano, la Chiesa locale li ha esortati a pentirsi: in un’intervista rilasciata all’agenzia Aci Africa, il direttore diocesano per le Comunicazioni sociali, padre Arnold Maronga, ha chiesto ai piromani di “pentirsi del loro atto malvagio e chiedere perdono a Dio, affinché non si ripetano mai più atti simili”. Al contempo, il sacerdote si è rivolto ai fedeli: “Come cristiani – ha spiegato – dobbiamo pregare per questi criminali, perché senza la preghiera non possiamo andare avanti”.
Tutelare i luoghi sacri
Di qui, l’esortazione alla tutela dei luoghi sacri: “Ogni persona, non importa quale sia la sua religione, dovrebbe comprendere che gli edifici di culto devono essere rispettati”. Infine, padre Maronga ha reso noto che la diocesi ha organizzato una Messa per riconsacrare la chiesa.
Frequenti gli attacchi alle chiese
Nella zona di Kisii, ultimamente di sono verificati numerosi incendi dolosi in alcune chiese cristiane, non solo cattoliche. Per fermare questi attacchi e prevenirli in futuro, i leader religiosi locali e le forze di sicurezza hanno fissato un incontro per martedì 26 gennaio
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