Monsignor Accrocca: la pazienza dà sapore alle cose
Eugenio Bonanata – Città del Vaticano
S’intitola ‘Elogio della pazienza’ (pag. 190; Euro 14,00) il libro che monsignor Felice Accrocca ha scritto durante la quarantena nella prima fase della pandemia. Si tratta di un bene raro nella nostra società, la cui importanza è stata richiamata anche da Papa Francesco lo scorso 2 febbraio nell’omelia della Messa con i membri degli istituti di vita consacrata e delle società di vita apostolica. L’assunto alla base del volume è che ogni giorno, un po’ tutti siamo alle prese con ritmi serrati. “La nostra – afferma il presule – è una cultura del tutto, subito e senza sforzo”. Un processo che secondo l’autore comincia dall’infanzia provocando molte conseguenze: dalla perdita della gioia dell’attesa e del sapore delle cose fino alla tristezza e all’insoddisfazione. Ma partiamo dal principio.
Tra mania del controllo e capacità di accettare
Cos’è la pazienza? “È la capacità – risponde l’arcivescovo – di vivere bene e in pace quelle situazioni che Dio ci chiede di vivere. Non significa solo sopportare, che invece è un atteggiamento più passivo”. Tutto questo, evidentemente, non è facile. Eppure la pazienza si può imparare: ciò che serve è un grande esercizio con sé stessi. “Innanzitutto – spiega monsignor Accrocca – occorre mettersi in ascolto: molte volte, infatti, non sappiamo assumere la prospettiva dell’altro, ma la leggiamo e la filtriamo in funzione nostra”. Il problema sorge quando la risposta attesa non arriva in tempi brevi provocando tensioni e conflitti nell’ambito delle dinamiche relazionali. È come se alla parola deve necessariamente seguire una soddisfazione immediata. “L’impazienza – prosegue – è frequente proprio perché nessuno è in grado aspettare e tutti vogliono tenere ogni cosa sempre sotto controllo. La pazienza, invece, richiede di accettare le cose quando non sono sotto il nostro controllo e di accettare anche i tempi degli altri”.
La pazienza in quattro Santi
Il percorso del libro, pensato sulla base di alcune trasmissioni televisive che l’arcivescovo ha realizzato per l’emittente dell’arcidiocesi di Benevento, Tele Speranza TV, si articola in quattro capitoli che raccontano altrettante storie vere: Monica di Tagaste, Agostino d’Ippona, Francesco e Chiara d’Assisi. Ognuno di loro può insegnare qualcosa aggiungendo un tassello al tema principale: la capacità di saper attendere i tempi di Dio; la perseveranza nella ricerca; il martirio della pazienza; la tenacia raggiungere l’obiettivo.
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