Caritas Svizzera: assicurazioni sanitarie troppo costose
Isabella Piro - Città del Vaticano
La riduzione dei premi delle assicurazioni sanitarie sarebbe uno strumento efficace per combattere la povertà, soprattutto in tempi di pandemia da Covid-19: lo afferma la Caritas Svizzera in una nota in cui sottolinea che “mentre negli ultimi 20 anni i premi assicurativi sanitari sono raddoppiati, i salari non hanno tenuto lo stesso ritmo”. Per le famiglie a basso reddito, “la situazione non è più sopportabile” perché esse si trovano a dover spendere “una media del 14 per cento del loro budget per tali premi”. Il che equivale a “più di un mese e mezzo di stipendio”.
La scarsa informazione
La gravità della situazione, continua la nota, è evidente: “Sempre più persone si rivolgono alla Caritas perché non sanno come pagare i premi assicurativi”, dato che “gli aumenti di stipendio sono fermi e i bilanci familiari si riducono”. Di conseguenza, quando queste persone si ammalano “o non si curano o si indebitano per riuscire a curarsi”. C’è, poi, anche un problema di mancanza di informazione: molte persone, infatti – spiega l’organismo caritativo – “non sanno di avere diritto ad una riduzione dei premi assicurativi o rinunciano a tale diritto a priori, a causa della complessità dei moduli da compilare per farne richiesta”, finendo per vivere “in condizioni economiche precarie”.
Spese sanitarie accessibili a tutti
Ma “le spese sanitarie non devono provocare il rischio di povertà – ribadisce la nota – Le riduzioni dei premi assicurativi, quindi, devono essere estese e rese accessibili a tutti, nonché adattate alle esigenze delle persone a basso reddito e rese automatiche per gli aventi diritto”. Inoltre, la Caritas auspica che siano fissati “obiettivi vincolanti per l’onere finanziario massimo dei premi assicurativi sanitari, affinché essi non superino il salario mensile di una famiglia”.
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