Famiglie: dal primo luglio al via l'assegno unico per i figli a carico
Luca Collodi - Città del Vaticano
"In Italia c'è finalmente una legge che guarda ai figli ed alle famiglie come ad una risorsa per il Paese". Gianluigi De Palo, presidente del Forum delle Associazioni familiari esprime soddisfazione per l'approvazione, nei giorni scorsi da parte del Senato, della delega al governo Draghi per istituire l'assegno unico per i figli. Dal primo luglio 2021, infatti, le famiglie italiane dovrebbero ricevere un contributo previsto tra un minimo di 100 fino ad un massimo di 250 euro a figlio.
“Siamo convinti, spiega de Palo, che l’assegno possa essere la prima pietra su cui iniziare a ricostruire l’Italia. L’unica opzione veramente efficace per invertire la rotta del declino demografico, sociale e anche economico del Paese”.
R.- Questo è stato il grande lavoro di questi anni del Forum, nei quali abbiamo incontrato, uno a uno i leader politici, ci siamo messi intorno a un tavolo per percepire la natalità come nuova questione sociale e convincerli che l'assegno unico universale era decisivo, indipendentemente dalle visioni ideologiche. Da qui si riparte, perché, se sono tutti d'accordo, ci può essere un grande fronte di unità nazionale sul tema della famiglia, dei figli e della natalità. C'è una grande maggioranza che coinvolge tutti, nessuno escluso, e questa è una bella notizia.
De Palo, si sono voluti 7 anni e 5 governi…
R.- Mi viene da ridere perché è così. Il comune denominatore di tutti questi anni è stata la difficoltà delle famiglie italiane a vivere il fatto che la seconda nascita di un figlio rappresenta la seconda causa di povertà. Il fatto che questo Paese sta morendo perché nascono sempre meno figli. E allora, lavorando in silenzio dietro le quinte, il Forum è stato un po' il comune denominatore. Cambiavano i governi, ma noi rimanevamo. Cambiavano le composizioni politiche, ma le famiglie facevano sempre le stesse richieste. E’ una grande vittoria, anche di quell’associazionismo che non urla ma che lavora, gomito a gomito e con competenza, sui tavoli istituzionali e che alla fine cerca di portare tutti dalla stessa parte.
Questo significa anche nuove politiche a sostegno delle famiglie?
R.- Credo che l’assegno unico sia la prima tappa. Prima di tutto va fatto bene, dal momento che c’è una grande maggioranza e che, il premier Draghi lo ha detto in maniera chiara, ci sarà dal 1’luglio, tra i 100 e 250 euro a figlio. La seconda fase sarà una riforma fiscale, si è parlato anche di questo, che finalmente metta al centro la composizione familiare, quindi, calcoli il numero dei figli, il numero di componenti all'interno di una famiglia. Il terzo punto sarà mettere risorse, quelle del Recovery Plan che non a caso si chiama Next Generation e che dal 22 gennaio ha messo un’attenzione particolare anche sul tema dei bambini e dei giovani, utilizzando proprio la parola bambini, per una ripartenza della natalità per affrontare anche il discorso degli asili nido ed anche maggiore coinvolgimento delle donne dal punto di vista lavorativo, perché siamo gli ultimi in Europa. Se vengono messi insieme questi tre punti, allora possiamo dire di poter fare un ottimo lavoro insieme. Se uno dei tre punti venisse a mancare, non si camminerebbe spediti come invece si potrebbe camminare.
Il Senato ha dato la delega al governo per istituire l’assegno unico. Ci potrebbe essere qualche intoppo secondo il Forum?
R.- Se ci fossero intoppi saremo stupiti, perché non credo di poter dire che, in una fase così difficile per il Paese, ci possa essere e si possa rischiare, con una convergenza così ampia, di creare problemi, quando tutti quanti, unanimamente hanno riconosciuto che questa legge può far ripartire l’Italia, perché se tu metti nella tasca delle famiglie italiane delle risorse, le famiglie italiane non solo fanno ripartire l’economia ma vivono più dignitosamente e iniziano a pensare, forse, anche di mettere al mondo un altro figlio. Oggi tu fai un figlio e vieni abbandonato totalmente, anzi in Italia vieni discriminato perché con un figlio in più paghi più tasse. E’ una situazione folle alla quale questa legge può mettere fine. Se non ci riusciamo, ricordiamo che solamente quattro persone si sono astenute al Senato, con il premier Draghi e l’associazionismo familiare d'accordo, allora abbiamo dei problemi come Paese.
De Palo, che Pasqua si annuncia per le famiglie italiane?
R.- Credo che sia una Pasqua difficile come quella dello scorso anno, forse un pochino più aperta. Una Pasqua difficile, ma che deve portarci alla Resurrezione che non è solo quella, diciamo, della festività di cui parliamo ma che ci sia un rinnovato desiderio di esserci. Un rinnovato desiderio di poter dire la nostra, un desiderio di avere speranza. Noi siamo uomini e donne non del primo ma del terzo giorno, della Pasqua. Ecco, speriamo che questo terzo giorno si concretizzi anche per le famiglie italiane attraverso un futuro che non sia solo difficoltà ma anche speranza.
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