Le religiose e la “rete” per proteggere nella pandemia
Debora Donnini – Città del Vaticano
Lo sguardo è rivolto alle prospettive del summit “The Economy of Francesco”, l’evento trasmesso in diretta da Assisi, nel novembre del 2020, che ha coinvolto oltre 2000 imprenditori e studenti di economia di oltre 40 Paesi, collegati via web. L’altra grande sfida riguarda senz’altro la salute e il ruolo della “Vatican Covid-19 Commission”, la task force voluta da Papa Francesco per affrontare la pandemia di Covid-19. Economia e salute, dunque, al centro del secondo appuntamento di “Sisters Empowering Women”, ciclo di incontri on line organizzato dall’Unione internazionale delle superiore generali (Uisg). Se nel primo incontro protagonista era stata la riflessione sulla voce delle donne nel cammino sinodale, questa volta nodo cruciale all’evento trasmesso, dalle 14.00 alle 16.00, in diretta Zoom e sul canale You Tube della Uisg, sono questi due campi sui quali forte è l’attenzione.
Gli interventi
“Economia e salute: le religiose, leader di un nuovo modello” è, infatti, il titolo dell’evento nel corso del quale nel pomeriggio interverranno, dopo il saluto di suor Helen Alford, membro ordinario della Pontificia Accademia per le Scienze sociali, suor Alessandra Smerilli, sotto-segretario al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, e suor Carol Keehan, presidente della Task Force per la Salute della Commissione vaticana Covid-19. A moderare l’incontro sarà Sally Jane Axworthy, ambasciatore di Gran Bretagna presso la Santa Sede.
Vita donata, un modo per mettere l’economia al servizio
“Il punto forte delle religiose per rendere un’economia più a servizio della vita, penso che sia già il fatto che esistiamo e dove operiamo, così sparse nel mondo”, dice nell’intervista suor Luigina Coccia, superiora delle missionarie comboniane e membro dell’esecutivo della Uisg. “Privilegiamo innanzitutto - spiega - le realtà umane e sociali particolarmente emarginate, i cosiddetti ‘scarti’ di cui parla Papa Francesco. Penso che la nostra presenza e la nostra vita donata al servizio di questi nostri fratelli e sorelle sia già un modo di far circolare l'economia e metterla al servizio dell’umano e della vita”. Una missione che si declina in tanti “servizi concreti”, come la cura, il campo della salute che le religiose nel mondo cercano di offrire a tutti, attraverso l'educazione per chi non vi ha accesso. “Già questo sentiamo che è un modo di far circolare il bene comune, di realizzare un po' quella fratellanza universale di cui Papa Francesco parla in Fratelli tutti e renderla più operativa”, afferma ancora suor Luigina Coccia sottolineando anche l’importanza di essere in spazi istituzionali “per rendere più consapevoli dell'importanza di creare modelli nuovi” proprio dal punto di vista dell'economia e di pensarla come un servizio dell'umano, un'economia che includa tutti. In questo senso la religiosa mette in evidenza la sensibilità particolare delle donne e come un evento come quello di oggi miri proprio a raggiungere un pubblico più ampio possibile.
Prevenzione e vaccini
Un altro punto centrale di questo incontro è sicuramente quello che riguarda il lavoro della task force voluta da Papa Francesco, la “Vatican Covid-19 Commission”. In proposito suor Luigina Coccia racconta una forte esperienza proprio come Uisg: appena scoppiata la pandemia, “abbiamo creato una rete di comunicazione tra religiose e abbiamo cominciato a far circolare anche le risorse economiche che avevamo, il materiale protettivo, abbiamo cercato di fare arrivare nei posti più impensabili del globo la prevenzione”. Oltre ai medicinali e al materiale protettivo contro la pandemia, l’impegno ora mira soprattutto alla vaccinazione: “far sì - afferma - che la campagna di vaccinazione possa raggiungere in fretta tutte le realtà umane dove siamo presenti per evitare che ci siano interi Paesi del globo che rimangono indietro. Vediamo già rischi in questo: noi operiamo in alcuni Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, il Sud Sudan dove la campagna di vaccinazione sembra ancora non arrivare o arriva troppo lentamente”.
Vivere la “Fratelli tutti”
Centrale in questo ciclo di incontri, si rimarca nel comunicato, sono proprio quei percorsi di speranza avviati dalle congregazioni di tutto il mondo per vivere i valori dell’enciclica Fratelli tutti, sostenendo le popolazioni più vulnerabili e marginalizzate dalla pandemia. Le tematiche avranno grande rilevanza anche sui social media grazie al progetto advocacy della Uisg - Sorelle, l’advocacy globale - che domani organizza una giornata di condivisione online per celebrare l’impegno delle religiose nel mondo: Twitter, Instagram, i canali UISG Voice raccoglieranno testimonianze e riflessioni delle sorelle impegnate ad affrontare le sfide più complicate del mondo odierno, dalla cura dei malati terminali all’integrazione sociale.
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