Pasqua. La Caritas non rinuncia alla prossimità: tante le iniziative per i poveri
Marco Guerra – Città del Vaticano
I tradizionali pranzi di Pasqua per centinaia di poveri tornano nelle mense della Caritas, dopo che lo scorso anno, in pieno lockdown per la pandemia, furono costrette a limitare tempi e spazi di questo importante momento comunitario.
Nel Messaggio del Papa l'invito alla condivisione
Caritas italiana ha sempre continuato a sostenere la popolazione più povera e vulnerabile tenendo aperte le porte dei suoi centri e anche tramite la solidarietà a domicilio, ma nei giorni delle festività pasquali le diverse Caritas diocesane non lasceranno solo nessuno, offrendo diverse occasioni di convivialità. L’Impegno della Caritas risponde anche al Messaggio di Papa Francesco per il tempo di quaresima, che invita a un cammino di conversione che porti alla riscoperta del vincolo di comunione con l’altro, soprattutto con i poveri.
Aumentano i nuovi poveri
Questo ulteriore sforzo vuole mandare un segnale di speranza mentre si avvertono gli effetti della crisi economica scatenata dalla pandemia di Covid-19. L'ufficio studi Caritas ha infatti rilevato che la categoria dei cosiddetti nuovi poveri, rappresenta la metà delle persone che si rivolgono alle sue strutture, ovvero il 48% degli utenti rispetto al 31% della pre-pandemia. Inoltre aumentano gli italiani, le donne con figli minori e le fasce giovanili, toccate dal precariato e dai contratti a tempo determinato. Tutte categorie che si sono aggiunte a quelle che già si rivolgevano alle strutture Caritas, come casalinghe e pensionati'.
Marinaro: una Pasqua diversa
“Sarà una Pasqua diversa dallo scorso anno, quando abbiamo fornito i servizi essenziali ma senza celebrazioni, questo è già un passo in avanti e va detto che proseguono poi i tanti servizi attivati nelle parrocchie”, così il responsabile dell’area nazionale della Caritas, Renato Marinaro, racconta a Vatican News il modo in cui l’organismo della CEI vivrà questa Pasqua. “A livello parrocchiale sono state organizzate tantissime iniziative – prosegue Marinaro – c’è una grande volontà di essere vicino alle persone che stanno soffrendo maggiormente questa crisi, avremo molto da fare, considerando anche le tante donazioni che arrivano da catene alimentari, aziende, ristoranti e da singoli”.
Tanti nuovi volontari
Marinaro racconta il fondamentale contribuito dei tanti nuovi volontari giovani, che dallo scorso anno si sono uniti alla Caritas per compensare la momentanea indisponibilità degli operatori più anziani, che sono costretti a rimanere a casa per prudenza. “La disponibilità dei giovani è un grande segno di speranza che raccoglie l’invito del Papa lanciato con la Fratelli tutti”. Il responsabile nazionale di Caritas si sofferma poi sull’attuale situazione socio-economica: “L’Istat ha certificato che, nell’ultimo anno, un milione in più di persone sono entrate nella fascia della povertà assoluta; la pandemia ha colpito particolarmente gli autonomi, i precari, le famiglie con persone in cassa integrazione che magari arriva pure in ritardo. Le difficoltà sono tantissime - conclude Marinaro - e i centri di ascolto delle Caritas hanno visto aumentare il disagio sociale, per questo abbiamo offerto sostegni economici ma anche vicinanza psicologica”.
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