L'Oceania e la necessità di un'ecologia integrale
Fausta Speranza – Città del Vaticano
"Le questioni ecologiche in Oceania", è stato questo il tema del webinar organizzato oggi da Caritas Internationalis e dall'Ambasciata d'Australia presso la Santa Sede. Ha aperto i lavori il cardinale Soane Patita Paini Mafi, vescovo di Tonga, sottolineando l’importanza dell’impegno della Caritas a promuovere un dibattito che offre grandi opportunità di riflessione perché tiene conto degli insegnamenti di Papa Francesco contenuti nella Enciclica Laudato si', come è immediatamente immaginabile, ma anche degli insegnamenti contenuti nell’altra Enciclica Fratelli tutti. Entrambi i documenti infatti offrono gli elementi chiave per un approccio integrale alle questioni ecologiche. L’ambasciatore australiano presso la Santa Sede, Chiara Porro, ha parlato dei rapporti tra Caritas e Stati, che permettono di creare sinergia per rilevare e affrontare i problemi:
L’ambasciatore Porro ricorda che le più urgenti questioni ambientali in Oceania sono rappresentate soprattutto dall’emergenza per le piccole isole minacciate da uragani anomali dovuti ai cambiamenti climatici e al sollevamento del livello degli oceani legato proprio al surriscaldamento globale, con tutte le implicazioni anche per la fauna marina. E dunque l’ambasciatore sottolinea l’importanza di guardare a queste questioni considerando che ad essere davvero minacciata è l'abitabilità di alcune isole ma che non è solo un problema di disponibilità di territorio: si tratta – spiega – di qualcosa che va a toccare, ferire, compromettere l’identità di popoli che da sempre è fortemente legata a quel preciso habitat naturale, quasi in simbiosi con l’Oceano. È per questo – sottolinea l’smbasciatore Porro - che risulta prezioso il contributo della Chiesa e della Caritas che incarnano un approccio alla persona globale, in grado di tenere conto dei tanti necessari aspetti da considerare.
La collaborazione tra Caritas e Stati
In particolare, Chiara Porro fa riferimento all’esperienza del suo Paese, sottolineando come le istituzioni dell’Australia lavorano a diversi livelli con la Caritas e con le realtà ecclesia sul territorio, riscontrando cura per uno sviluppo integrale della persona e profonda conoscenza dei territori e delle tradizioni. L’ambasciatore ricorda come l’Australia sia Paese leader per l’attenzione all’ambiente e alle questioni dello sviluppo spiegando che il 40 per cento delle risorse messe in campo è diretto all’Oceania. Tra i diversi aspetti affrontati l’ambasciatore si sofferma sulla rilevante collaborazione con la Caritas nei casi di risposta ai disastri ambientali citando anche purtroppo la risposta all’emergenza pandemia. Poi rileva l’importanza di un’azione educativa e a questo proposito racconta di progetti del governo australiano che contano sulla collaborazione della Caritas per creare percorsi curriculari in grado di affrontare al meglio le sfide ambientali, ma anche progetti per assicurare aggiornamento agli insegnanti attuali.
Tra gli altri interventi
Il segretario generale di Caritas Internationalis, Aloysius John, ha messo in luce l’importanza di concepire un’ecologia integrale che sappia assicurare un approccio ai problemi e alle sfide attuali guardando alle relazioni profonde tra esseri umani e natura e tra esseri umani e altri esseri umani. Monsignor Peter Loy Chong, arcivescovo di Suva, ha ricordato quali siano le preoccupazioni in tema di questioni ambientali nella regione Oceania: "C’è la più nota questione delle barriere coralline ma c’è anche l’urgenza dell’inquinamento dovuto ai pesticidi che, in particolare nelle zone agricole, rischia di compromettere non solo la flora e la fauna, ma anche l’accesso all’acqua potabile da parte degli esseri umani". Kirsty Robertson, direttore esecutivo di Caritas Australia, è stato invitato a illustrare a grandi linee il lavoro della Chiesa, delle Caritas e delle organizzazioni della società civile nella regione Oceania.
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