Una Veglia mariana per ridare coraggio ai giovani nel tempo della pandemia
Marina Tomarro - Città del Vaticano
Un lungo Rosario invisibile che parte da San Gabriele dell’Addolorata e unisce Lubiana in Slovenia, a Varsavia in Polonia, per poi attraversare l’oceano e raggiungere i giovani di Port-au-Prince ad Haiti, Toronto in Canada fino ad arrivare a Jequiè in Brasile, per affidare tutti insieme la propria vita a Maria, in questo tempo così difficile, dove guardare e sperare in un futuro migliore e diverso diventa spesso molto difficile.
Un momento di riflessione per i ragazzi
“È la quarta edizione di questa veglia dedicata in particolare ai cresimandi e agli adolescenti – spiega il vescovo della diocesi Teramo-Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi – ed è un momento di preghiera importante per i giovani e molto sentita, soprattutto in questo anno giubilare per il centenario della canonizzazione di San Gabriele patrono dei giovani. Infatti è la prima di una lunga serie di iniziative, che insieme ai Padri passionisti abbiamo programmato per questa ricorrenza così speciale. In questo tempo di pandemia ma anche di ripartenza, noi vogliamo offrire ai nostri ragazzi un momento di riflessione e di motivazione forte. Moltissimi di loro, infatti, hanno passato giorni difficili dovuti all’isolamento. Il non poter andare a scuola in presenza e non avere la possibilità di vedere i propri amici, frequentare la parrocchia con loro, li ha disorientati. Noi vogliamo trasmettere un messaggio di speranza, che è possibile ripartire, ricominciare, e scoprire la presenza viva del Signore nella loro vita, e soprattutto di non aver paura ad investire le proprie capacità in cammini formativi”
Maria guida ed esempio per i giovani
Durante la Veglia sarà esposta l’icona di Maria Sede Sapientiae, donata agli universitari del mondo da San Giovanni Paolo II durante il Giubileo del 2000, e realizzata da padre Marko Ivan Rupnik. “Come tema di questa veglia – continua il vescovo Leuzzi - abbiamo voluto riprendere un passaggio molto bello dell’esortazione apostolica 'Christus Vivit' in cui Papa Francesco sottolinea che Maria è il modello di una Chiesa giovane. Noi dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a riscoprire la presenza della Madonna che ha formato Gesù, e quindi può aiutare loro a vivere il tempo della giovinezza, come un momento per scoprire le proprie capacità e metterle a servizio degli altri, così come ha fatto lei. Bisogna incoraggiare i giovani a non aver paura ad investire i propri talenti al servizio del prossimo, certi che il Signore cammina con noi e che la Chiesa insieme a Maria è sempre giovane”.
Ripartire dal patto educativo
E in concomitanza con Veglia Internazionale, la diocesi in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo ha organizzato un convegno on-line, che si apre questo pomeriggio sul tema “Con i giovani protagonisti nella storia. Gli adolescenti e il patto educativo e inter- generazionale”, che vedrà tra gli altri la partecipazione di monsignor Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l'Educazione cattolica, e del Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. “Questo incontro vuole essere un momento di riflessione sulle linee educative da intraprendere con questa ripartenza della scuola in presenza – sottolinea il vescovo –. C’è una grande disponibilità e responsabilità da parte delle realtà istituzionali, non solo della scuola ma anche di tante associazioni e realtà che sono impegnate nel mondo degli adolescenti. Inoltre, credo che sia molto importante rilanciare il tema che Papa Francesco lo scorso anno ha affidato a tutti noi, cioè del patto educativo e inter generazionale globale. Diventa importante quindi il coinvolgimento dei giovani, e infatti proprio durante il convegno ci sarà anche la premiazione di alcuni ragazzi, che si sono particolarmente distinti nelle attività di ricerca, perché i nostri giovani devono essere non spettatori ma attori principale della loro vita e del futuro che li attende”.
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