“Con il Cuore nel nome di Francesco”: la gara di solidarietà che interpella l’Italia
Debora Donnini - Città del Vaticano
È dall’amore e dall’esperienza di donazione verso gli ultimi propria di san Francesco che trae ispirazione padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa dello stesso Sacro Convento, per raccontare questa edizione del 2021 della gara di solidarietà. “Con il Cuore nel nome di Francesco” va in onda stasera alle 21.25, in diretta su Rai1 e in simulcast su Radio Rai1, dalla piazza della Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi. Alla serata benefica condotta da Carlo Conti, intervengono anche Massimo Ranieri, Renato Zero, e il Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni. Per partecipare alla gara benefica, fino al 30 giugno, basta inviare un sms o chiamare il numero 45515. L'iniziativa è promossa dal Sacro Convento di Assisi e dall’Istituto per il Credito Sportivo. Alla sua realizzazione ha contribuito Poste Italiane e la produzione televisiva del programma è affidata alla Rai.
Nell’intervista padre Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, esorta con forza alla solidarietà ricordando che siamo reduci da due grandi crisi: la prima quella economica, la seconda quella pandemica, che hanno messo in ginocchio, non solo il nostro Paese, ma il mondo intero. Come “diceva il filosofo Lonergan: il bene è sempre concreto”, sottolinea. Nelle sue parole anche l’eco delle espressioni di Papa Francesco che nella Fratelli tutti evidenzia come siamo tutti nella stessa barca.
Siria, Haiti, Tanzania e anche famiglie italiane
Il frate si sofferma su alcuni dettagli dell’organizzazione e ricorda che per sostenere i progetti si può anche visitare il sito www.conilcuore.info. Tra le opere a cui sono finalizzati gli aiuti di quest’anno, menziona l'obiettivo del progetto dell'ampliamento delle attività di tre importanti ospedali, in Siria, situati tra Aleppo e Damasco, per offrire a oltre 50mila persone di poter accedere a cure di qualsiasi tipo. Poi, c’è Haiti dove su circa 9 milioni di abitanti, l’80% vive sotto la soglia di povertà, il 47% della popolazione con più di 15 anni è analfabeta e quasi il 75% delle case sono di latta, legno e cartone, e non hanno impianti igienici. Il centro di distribuzione della arcidiocesi di Cap-Haïtien aiuta, attraverso le oltre 63 parrocchie, centinaia di famiglie, bambini, che qui possono trovare cibo, medicine e riparo in caso di catastrofi naturali a cui Paese è particolarmente soggetto. E poi c’è il Libano, con un supporto psicologico e la ricostruzione di case. Quindi, la Tanzania con un dormitorio femminile, un centro di educativo. Poi c’è un settore attivato l’anno scorso ed è l’aiuto concreto alle famiglie che bussano al Sacro Convento: nello lo scorso anno sono state aiutate moltissime famiglie e sostenuto molti progetti sociali. “Abbiamo devoluto – racconta – 800mila euro, solo l'anno scorso, donati per l'emergenza Covid-19, aiutando 440 nuclei familiari, 20 aziende e 20 studenti. A queste opere si aggiungo le mense francescane che sono attive su tutto il territorio.
La solidarietà dei poveri
Nonostante la crisi, fa sapere, “l’anno scorso abbiamo vissuto la maratona di solidarietà con la più imponente e importante raccolta fondi di questi anni raggiungendo 1 milione e 850mila euro. Non era mai accaduto. Gli altri anni ci siamo avvicinati a 1 milione e 300-400mila euro”. C’è stato dunque un sussulto di generosità. Una solidarietà che arriva da diverse parti, anche da persone meno abbienti, da chi si priva del necessario per aiutare chi soffre di più. Esperienze che, rimarca, “dicono davvero quanto è capace di amare il nostro cuore”. Padre Enzo Fortunato esorta quindi a donare ricordando le parole di Gesù: “ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”. San Francesco d'Assisi quando hanno bussato alla porta del suo convento, si è privato delle cose necessarie, ricorda infine il frate mettendo in evidenza che con queste due sollecitazioni, evangelica e francescana, siamo chiamati a compiere il bene: “finché abbiamo tempo – esorta – operiamo il bene” anche perché "chi aiuta gli altri, è più felice".
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