Croazia: fede, natura e sport nelle settimane dei giovani sull’Isola di Mljet
Alessandro Di Bussolo – Isola di Mljet (Croazia)
Sono tornate da domenica 25 luglio le tende dei giovani nella valle di Bobovista, nel cuore del Parco nazionale croato dell’isola di Mljet. Fino al 28 agosto, all’ombra di questo bosco ripulito in sette anni da rovi, sterpaglie e piante infestanti dai ragazzi di tutta la Croazia, 40 giovani, 15 animatori volontari e due sacerdoti, che cambieranno ogni settimana, saranno i protagonisti di M-ljetovanje 2021.
Mljet e lietovanje = vacanze a Mljet
Un gioco di parole che unisce ljetovanje, in croato “vacanze”, al nome di Mljet, la grande isola per un terzo Parco nazionale, 80 chilometri a nord di Dubrovnik. Qui dal 2015 il Centro cattolico degli studenti (Skac) della diocesi della storica e splendida città della costa dalmata, ha invitato per un’esperienza di lavoro nella natura, sport, animazione e spiritualità, centinaia di giovani croati (solo il 20 per cento da Dubrovnik), ma anche tedeschi, svizzeri e da tutta Europa.
C’è anche la Settimana internazionale per i giovani europei
Tanto che anche in quest’estate, ancora segnata dalla pandemia e dalla difficoltà di viaggiare, è confermata la quinta e ultima settimana, dal 22 al 28 agosto, come International week, tutta in lingua inglese. Giorni preziosi per giovani universitari e lavoratori dal 20 ai 35 anni, prima dei lockdown anti Covid-19 e oggi ancora di più, come conferma a Vatican News Ana Marčinko, 31 enne dottoranda in Teologia, che coordina il progetto M-Ljetomanje dalla sua nascita. Nel 2015, quando aveva solo 24 anni, il vescovo di Dubrovnik Mate Uzinić l’ha nominata responsabile della pastorale giovanile diocesana, unica laica in tutta la Croazia. Fino alla laurea in Teologia, è stata presidente del Centro cattolico degli studenti (simile alla nostra Fuci).
Ana, l’organizzatrice: “Niente social, solo faccia a faccia”
“Noi giovani oggi passiamo molto tempo nei luoghi virtuali - ci dice – abbiamo bisogno di parlare con persone vere. A Bobovista i cellulari non prendono, non c’è l’elettricità per ricaricarli, non ci sono computer. Possiamo parlare solo con gli altri dal vivo, presentarci, fare nuove amicizie”. Così sono nate anche molte storie d’amore e qualcuna è arrivata fino al matrimonio, ma anche vocazioni alla vita sacerdotale e religiosa. Per i giovani studenti in medicina, medici o infermieri, lo scorso anno e quest’anno, racconta Ana, venire al M-ljetovanje è stato e sarà “come ricaricare le batterie” dopo mesi davvero difficili.
Il programma ecologico: ripulire i boschi e le coste dell’Isola
Il segreto di questo programma sta nella bellezza del luogo, immerso nel verde e nell’azzurro del mare dell’Isola di Mljet, che l’Ente Parco ha concesso solo per il programma ecologico di pulizia del bosco e delle acque presentato dagli organizzatori, e che non si può chiamare “campo” perché nel Parco non si potrebbe campeggiare. Ma soprattutto nell’impegno “di tante belle persone che vogliono lavorare per i giovani”, volontari che oggi sono quasi tutti ex partecipanti al M-ljetovanje, che tornano a servire, dopo essere stati serviti.
La gita con il vescovo nell’isola-monastero di Santa Maria
Fondamentale è anche l’attività proposta ai giovani, che unisce tre ore al giorno di duro lavoro per pulire i boschi e le coste dell’Isola, allo sport, dalla pallavolo al calcio tennis, fino alla pallanuoto, e ai momenti spirituali, di preghiera e di dialogo con i giovani sacerdoti e con il vescovo Uzinić, che un giorno alla settimana, per 5 settimane, viene a prendere un caffè con i giovani del M-ljetovanje. E poi li invita a visitare l’isola di Santa Maria del Lago, piccolo gioiello all’interno di Mljet, dove la diocesi custodisce l’antico monatero benedettino e la Chiesa dell’Assunta, che risalgono al XII secolo.
Il lavoro duro nel bosco, una carica nuova per la propria vita
“Lavorare nel bosco da’ ai giovani una carica nuova – ci racconta Ana – in tanti mi dicono: ‘ho capito che se riesco a tagliare tante piante infestanti, posso anche risolvere quel problema che ho nella mia vita’”. Molti poi si accorgono “per la prima volta che non hanno bisogno di tante cose per avere una bella vita e belle persone intorno”. Accanto ad Ana, annuisce il vicario generale di Dubrovnik e parroco della Chiesa di San Biagio, don Hrvoje Katušić, 36 anni, che segue M-ljetovanje fin dalla nascita, e l’ha creato insieme alla giovane teologa.
Don Hrvoje, l’ideatore: riscoprono se stessi, gli altri e Dio
“Per i giovani è un'opportunità di sperimentare una vita diversa – ci spiega - di allontanarsi dalla vita moderna, con internet, il cellulare e l’elettricità e di immergersi nella natura. Quando vivi nella natura, quando sperimenti il lavoro fisico, il dormire sotto le stelle, lavorare insieme con persone diverse, puoi scoprire anche più cose su te stesso, sugli altri e anche su Dio”. Lo scorso anno il tema del programma di M-ljetovanje era l’enciclica di Papa Francesco Laudato Sì, a cinque anni dalla pubblicazione, mentre l’anno prima è stato “Cerca te stesso nella natura”. E quest’anno sarà la nuova enciclica Fratelli tutti.
Don Hrvoje, cosa è diventato dopo 7 anni M-ljetovanje?
Noi nella diocesi di Dobrovnik siamo orgogliosi per questo programma, soprattutto perché non è una cosa che è stata fatta per un anno o due, ma continua da 7 anni e anche l’interesse è cresciuto negli anni. Questo significa che veramente c'è una necessità per questo tipi di proposte. Si tratta di un programma direi moderno, nel senso che la Chiesa cerca sempre di trovare nuove vie, nuove possibilità di avvicinarsi ai giovani. Quest’iniziativa è organizzata con la collaborazione degli stessi giovani, con una organizzazione giovanile della diocesi di Dubrovnik (il Centro degli studenti cristiani, n.d.r.). In poche parole si tratta di un'opportunità per i giovani di sperimentare una vita diversa, prima di tutto di allontanarsi dalla vita moderna, con internet, il cellulare e l’elettricità e di immergersi nella natura. Quando vivi nella natura, quando sperimenti il lavoro fisico, il dormire sotto le stelle, lavorare insieme con persone diverse, puoi scoprire anche più cose su te stesso, sugli altri e anche su Dio.
Quindi anche giovani che definiamo “lontani” possono essere interessati a questa proposta e scoprire che c’è anche qualcosa di più, oltre la vita nella natura e il lavoro per renderla più accogliente?
Si è quasi un miracolo… vedi che in una settimana soltanto ci sono grandi cambiamenti. I primi giorni sono tutti un po' spaventati: “Cos’è questa cosa – si chiedono - come posso dormire senza un letto normale, o mangiare, o usare un bagno normale?”. Tutte cose che sono scontate nella vita comune. Ma dopo tre giorni già si vede una trasformazione: questi giovani vedono che nella vita c'è di più di quelle cose alle quali siamo di solito abituati.
Ana: nel 2015 la prima esperienza, proprio dopo la Laudato sì
Ad Ana Marčinko abbiamo chiesto di raccontarci dall’inizio la storia di M-ljetovanje.
Un’idea, Ana, che ha ormai dieci anni di vita…
Dieci anni fa abbiamo cominciato a pensare ad un incontro per i giovani in estate: abbiamo un bellissimo mare e tante belle persone che vogliono lavorare con i giovani. Quindi abbiamo unito le due cose. Avevamo degli amici che avevano un programma simile, e abbiamo iniziato a cercare in diocesi un posto per un incontro del genere. Alla fine abbiamo trovato un bellissimo posto nell’isola di Mljet, che è un Parco Nazionale in Croazia. Proprio per questo, prima di iniziare ad accogliere i giovani abbiamo avuto un mucchio di problemi burocratici. Allora abbiamo assicurato al governo che avremmo fatto delle iniziative ecologiche. Abbiamo aspettato due anni per una risposta, che è arrivata nel 2015: così proprio l’anno nel quale Papa Francesco ha pubblicato la sua prima enciclica ecologica Laudato sì, abbiamo avuto il permesso di iniziare questo programma.
Quale attività proponete ai giovani in un settimana?
Sono molte: la più importante per noi è l’attività spirituale. Con noi ci sono due sacerdoti diversi ogni settimana, che ogni giorno celebrano una messa, animano un dialogo spirituale con i giovani bevendo un caffè con loro, e in quell’occasione i giovani possono chiedere loro tutto quello che vogliono. In serata abbiamo un giovane che anima un momento di catechesi per gli altri, divisi in piccoli gruppi, nel corso del quale, quest’anno, si discuterà proprio della Fratelli tutti. Facciamo poi molti sport, come pallavolo, calcio-tennis, pallanuoto, nei terreni che abbiamo negli anni ripulito da rovi e sterpaglie. Un’altra attività molto importante per noi è infatti il lavoro nel bosco: insieme con i giovani abbiamo pulito il Parco nazionale dalle piante infestanti e anche le coste dell’isola. Ogni giorno sono previste tre ore di lavoro: E questo è molto importante per i giovani: molti ci dicono che pulendo il mare e tagliando le piante infestanti, pensano: “Se posso fare questo buon lavoro e tagliare quella pianta posso risolvere anche quel mio problema nella vita!”
Quanto è importante per i giovani studenti in Croazia questo incontro, dopo i mesi del lockdown più duro per arginare la pandemia?
Era molto importante già prima della pandemia e ora è ancora più importante. Oggi i giovani passano molto tempo nei luoghi virtuali. Hanno davvero bisogno di parlare con persone vere. Al M-ljetovanje i cellulari non prendono, non c’è l’elettricità per ricaricarli, non ci sono computer. Possono parlare solo con gli altri dal vivo, presentarsi, fare nuove amicizie. Abbiamo avuto molti matrimoni dopo la partecipazione al M-ljetovanje, perché sull’isola i giovani sono molto aperti e trovano qualcuno simile a loro, che pensa come loro: iniziano molte amicizie e alcune si trasformano anche in matrimoni. La scorsa estate abbiamo avuto molti studenti in medicina e giovani medici o infermieri che lavorano negli ospedali per il Covid-19. Ci hanno detto: “Abbiamo bisogno di un posto dove riposare, ma se facciamo una vacanza normale, dormiamo soltanto. Questa invece è una vacanza attiva, dove hai momenti spirituali, sport e anche tempo per riposare”. E’ stato molto importante per loro e, tornati a casa, molti ci hanno scritto: “Grazie davvero, e come se avessimo ricaricato le nostre batterie e ora abbiamo un mucchio di energia per tutto l’anno”.
Ma avete più richieste che posti disponibili? Dovete dire di no a qualcuno che vorrebbe venire, per mancanza di posti?
Sì, purtroppo. Ogni settimana abbiamo posto per 40 giovani, non solo per evitare assembramenti, ma perché pensiamo che sia il numero massimo per fare un buon lavoro con loro. Un numero più altro sarebbe troppo grande per il tipo di programma che abbiamo. Per questa prima settimana abbiamo 54 persone in lista d’attesa e così per ognuna delle 5 settimane del M-ljetovanje 2021. Vorremmo organizzare più settimane ma servono almeno 15 volontari nell’organizzazione, per settimana. Forse dal prossimo anno ne avremo di più.
Ogni anno, il team di volontari che ci aiutano nel programma è composto da persone che hanno partecipato al M-ljetovanje una volta o due volte, e hanno avuto una bella esperienza. Così quest’anno tornano con noi per organizzare le attività di una settimana. Sono volontari che ci aiutano per cucinare i pasti con i giovani (che lo fanno a turno divisi in gruppi) o a fare le catechesi. Alcuni sacerdoti che sono venuti a M-ljetovanje prima di diventare preti. Abbiamo 15 volontari diversi ogni settimana.
Che altri feedback vi arrivano dai partecipanti?
Sono sempre molto positivi. Alcuni ci dicono che è stata la prima volta che hanno lavorato per la natura, la prima volta che sono stati senza lo smartphone tutto il giorno, e la prima volta che non hanno a disposizione tutto quello che vogliono, perché sono nel bosco. Si accorgono per la prima volta che non hanno bisogno di tante cose per avere una bella vita e belle persone intorno. Molti dopo aver partecipato ad una settimana, ci chiamano per dirci che vogliono fare i volontari, non solo a M-ljetovanje, ma anche in altre iniziative. Ad esempio quest’anno alcuni sono venuti ad aiutarci ad organizzare la Scuola estiva di teologia a Dubrovnik. Oltre ai matrimoni tra partecipanti, abbiamo avuto anche alcuni che sono diventati sacerdoti, religiosi e religiose. Ma non facciamo tanta pubblicità di questo, perché pensiamo che siano scelte molto personali, ma siamo molto felici per queste vocazioni e preghiamo per loro.
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