"Roma nel mondo", riscoperti e digitalizzati i cinegiornali San Paolo anni '50 su Pio XII
VATICAN NEWS
L'apertura nel 2020 degli Archivi vaticani per gli anni di Pio XII ha posto il pontificato di Eugenio Pacelli sempre più al centro delle attenzioni degli storici.
Ne sta emergendo il profilo del primo vero esempio di "pontificato globale" per l’intensità e la profondità geopolitica delle sfide affrontate: la relazione con ideologie conflittuali, la cultura di massa, il progresso tecnologico, la secolarizzazione. A porre ora una nuova luce sulla Chiesa al tempo di Pio XII è il progetto promosso dall’Università Telematica Internazionale UniNettuno che, grazie ad un finanziamento della Siae, ha condotto alla riscoperta di una serie di cinegiornali prodotti a metà anni Cinquanta. Si tratta del cinegiornale "Roma nel mondo" — che prese anche il nome di "Attualità Cattolica" — il quale rappresenta senza dubbio un unicum nell’ambito delle attualità cinematografiche prodotte in quel periodo non solo in Italia ma in tutto il panorama internazionale.
Una prima forma di cinegiornale vaticano ufficiale
Realizzati tra il 1955 e il 1960 dalla San Paolo Film questi cinegiornali furono esclusivamente dedicati alla cronaca degli avvenimenti dei cattolici in tutto il mondo con una rubrica di fondo che si focalizzava sull’attività del Papa e della Santa Sede. La loro peculiarità è duplice: da un lato essi furono prodotti in stretto raccordo con le gerarchie vaticane costituendo una sorta di ufficiale cinegiornale vaticano, che, sotto certi aspetti, anticipò di circa un trentennio le funzioni che dal 1983 sarebbero state affidate al Centro Televisivo Vaticano; dall’altro, essi furono prodotti da una casa di produzione diretta espressione di una congregazione religiosa, la Società San Paolo Film, nata dall’intuizione del fondatore dei paolini il beato Giacomo Alberione.
La serie dei cinegiornali fu ideata nel 1955 sulla spinta dei due Discorsi sul film ideale di Pio XII, che rappresentano ad oggi il più elaborato testo di magistero che un Pontefice abbia mai dedicato al cinema. Con queste attualità cinematografiche, come si legge nelle carte degli Archivi della Società San Paolo, si intese documentare tutti gli avvenimenti più significativi che si svolgevano "attorno alla Cattedra di Pietro" per una loro diffusione in tutto il mondo. Dai documenti risulta che il cinegiornale fu edito, infatti, in cinque lingue e "regolarmente inviato a un buon numero di Stazioni Televisive Europee (di Olanda, Belgio, Germania, Svizzera) e alle Televisioni Americane (di Stati Uniti e Canada)".
Di questi cinegiornali si era persa completamente traccia, anche perché la storiografia specializzata su questi temi – che negli ultimi anni si è molto arricchita – non ne fa alcuna menzione. A porre l’attenzione su questa produzione è stato Pier Luigi Raffaelli, l’ideatore, con Tatti Sanguineti, dei progetti “Italia Taglia” e “CineCensura”, che aveva trovato traccia di “Roma nel mondo” nella documentazione storica della revisione cinematografica per poi scovare il fondo filmico depositato in un magazzino dell’Archivio Luce.
Il nuovo progetto di UniNettuno
Grazie al finanziamento della Siae ne è nato così un progetto realizzato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione di UniNettuno, con la direzione scientifica di Dario Edoardo Viganò e il coordinamento di Gianluca della Maggiore, che ha coinvolto oltre all’Istituto Luce Cinecittà e alla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura anche la Società San Paolo. Nell’ambito del progetto sono stati recuperati i materiali relativi ai 49 numeri del cinegiornale (per 301 servizi di attualità cinematografica) e sono stati digitalizzati dall’Archivio Luce i 41 numeri disponibili (per 242 servizi): si è poi proceduto alla loro catalogazione secondo la normativa e gli standard di settore previsti a livello nazionale e internazionale, e si sono condotte specifiche ricerche sia negli archivi della Direzione generale Cinema e Audiovisivo sia negli archivi vaticani che in quelli della San Paolo.
Nuova luce sulla Chiesa degli anni Cinquanta
I contenuti dei cinegiornali aprono uno squarcio inedito sulla Chiesa della seconda metà degli anni Cinquanta, facendo luce al contempo sulla complessità del rapporto tra il papato e i mass media alla vigilia del Concilio Vaticano II. In primo luogo, le modalità di presentazione della figura del pontefice seguono e rafforzano le strategie discorsive già elaborate nell’immediato dopoguerra per i film sul Papa (Pastor Angelicus e Guerra alla guerra) tese ad accreditare il supremo pastore della Chiesa quale massima autorità morale globale e — per usare la nota formula della polemica comunista — quale "cappellano dell’alleanza atlantica". Strategie che subiranno un significativo mutamento di stile, come ben si evince anche dai cinegiornali, con l’avvento al soglio pontificio di Giovanni XXIII nel 1958. In secondo luogo, viene illuminata la complessiva trama geopolitica sottesa al progetto dei cinegiornali. Nel nome "Roma nel mondo" vi era già il programma d’intenti di questa operazione cinematografica: mostrare l’universalità della Chiesa di Roma attraverso cronache di varie tipologie tese a rendere ben evidente la capillarità della diffusione del verbo cattolico al fine di legittimare il ruolo ricoperto dalla Santa Sede nel consesso internazionale.
Il lavoro di digitalizzazione
Per consentire l’approfondimento degli studi il progetto di UniNettuno si sta sviluppando in modo da rendere permanentemente fruibile tutta la documentazione raccolta. Non solo i documenti audiovisivi, ma anche la documentazione (cartacea, fotografica, iconografica) che è stata digitalizzata nell’ambito del progetto. L’obiettivo a lungo termine è la creazione di una digital library che, partendo da questo primo tassello dei cinegiornali, sia dedicata interamente al rapporto tra cattolicesimo e media. Tramite accordi con i vari soggetti conservatori la biblioteca digitale potrà funzionare da spazio di accesso sul web alla documentazione digitalizzata su questi temi, fruibile da tutta la comunità scientifica.
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