Quel riflesso mariano nella neve d'agosto
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
La straordinarietà di una coltre di neve in piena estate è il segno che a Dio nulla è impossibile soprattutto se ad intercedere per averlo è proprio Maria. Roma, come ogni anno, vive questo evento prodigioso e carico di fede; oggi la neve è una pioggia di petali durante il Magnificat ma anche uno spettacolo di luci e colori ideato dall’architetto Cesare Esposito.
La Basilica di Santa Maria Maggiore, una delle quattro Basiliche papali, festeggia oggi la sua dedicazione. Venne edificata da Papa Liberio nel IV secolo quando sul monte Esquilino nevicò e il Pontefice fece edificare una chiesa proprio tracciando il perimetro dell'area sulla quale era caduta la neve. Un miracolo che è legato a una visione avuta sia da Liberio che da un patrizio romano, Giovanni, che finanziò la costruzione: Maria apparve loro chiedendo di costruire l'edificio esattamente nel punto dove la neve sarebbe scesa.
Basilica cara a Francesco
Le celebrazioni, in vista del 5 agosto sono iniziate lunedì con la recita del Rosario e la Messa. Stamani a presiederla è stato monsignor Piero Marini, alle 17 sarà il momento dei Vespri e poi la celebrazione conclusiva alle 18 da parte di monsignor Giuseppe Mani. Alle 21 la rievocazione del miracolo della neve quest’anno – fa sapere l’architetto Esposito – è dedicato “al cuore generoso di Papa Francesco”. Proprio il Pontefice, prima e dopo i suoi viaggi, è solito recarsi nella Basilica di Santa Maria Maggiore per pregare davanti all’immagine della Vergine Salus Popoli Romani, salvezza del popolo romano. La Basilica è detta anche “Sancta Maria ad Praesepe”, perché conserva alcune assicelle che la tradizione vuole appartenessero alla mangiatoia di Betlemme.
Giovanni Paolo II in visita a Santa Maria Maggiore
Il 5 agosto del 1987, Papa Giovanni Paolo II visitò, nella festa della dedicazione, la Basilica, “primo santuario mariano – spiegò – non solo nella città di Roma, ma nel mondo intero” che contiene “immagini e ricordi dei più significativi misteri della vita della Vergine e della sua presenza attiva ed esemplare nella vita di Cristo e della Chiesa”. “Luogo – aggiunse San Giovanni Paolo II – privilegiato per le confessioni” da cui partì una speciale preghiera:
La Vergine, che più di ogni altra creatura ha partecipato, nella fede, al mistero di Cristo, sostenga con la sua intercessione il nostro cammino di fede; conforti chi cerca una fede più vera e profonda; riunisca in un vincolo di fraternità e di intesa i credenti in Cristo e in Dio. A tutti sia modello di totale adesione a Dio lei, la Vergine “beata perché ha creduto”, nel cui spirito si riflettono nel modo più profondo e più limpido le grandi opere del Signore.
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