Esequie di padre Olivier. Il pensiero dei pellegrini a Lourdes
Xavier Sartre e Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
La Basilica di Saint-Laurent-sur-Sèvre in Vandea ospita oggi alle 14.30 in forma privata i funerali di padre Olivier Maire, il superiore provinciale dei missionari Monfortani, ucciso a Saint-laurent-sur-Sèvre, in Vendée, lunedì scorso per mano di un rifugiato ruandese, affetto da disturbi psichiatrici e già responsabile dell'incendio della cattedrale di Nantes di un anno fa. A mezzogiorno invece tutte le campane delle parrocchie nell'intera regione suoneranno a lutto.
Come spiega un comunicato della Diocesi di Luçon alle esequie prenderanno parte la famiglia, i membri della congregazione monfortana e alcuni funzionari, ma si potrà partecipare anche attraverso il canale televisivo cattolico Kto e le piattaforme digitali. Tante finora le veglie di preghiera e le messe organizzate con emozione dall'intera comunità cui si è unito anche il Papa mercoledì durante l'udienza generale.
E a padre Olivier si rivolge anche simbolicamente il pellegrinaggio nazionale in corso a Lourdes iniziato mercoledì scorso sul tema: "Tutti chiamati alla fraternità".
Processioni, messe, recita del rosario, preghiere, conferenze e incontri scandiscono la vita dei pellegrini che partecipano al pellegrinaggio nato nel 1872. Dopo un'edizione annullata a causa del Covid lo scorso anno malati e fedeli tornano dunque a riunirsi in un contesto ancora segnato dalla pandemia ma che ha sensibilizzato tutti sull'importanza dell'aiuto reciproco.
“Maria ci invita ad accogliere un messaggio che porta alla Grotta di Massabielle e ci chiama alla preghiera e alla penitenza per guarirci”, scrive padre Vincent Cabanac, direttore del pellegrinaggio, nel suo editoriale. In questo tempo di pandemia, vediamo quanto ne abbiamo bisogno. Il primo rimedio - prosegue - sta nel nostro rapporto fraterno, di cui Papa Francesco ci dà una magnifica espressione nella sua enciclica Fratelli tutti” .
Lourdes, incarnazione della fraternità
Quale modo migliore di Lourdes per vivere e pensare questa fraternità? “Lourdes è una terra di fraternità”, afferma monsignor Olivier Ribadeau-Dumas, rettore del santuario. L'incontro tra Marie e Bernadette “avvia una fraternità che si manifesta nel rapporto tra malati e operatori ospedalieri, tra persone che provengono da culture diverse, tra generazioni. Tutti questi incontri sono all'insegna del rispetto e di una vera fratellanza nell'attenzione ai più piccoli e ai più poveri”.
La fraternità è vissuta anche all'interno dell'intera società. Può manifestarsi in particolare accogliendo gli stranieri. Così aveva fatto padre Olivier Maire, ucciso lunedì scorso nella sua comunità, e il principale sospettato è un cittadino ruandese che viera stato accolto. Promuovere la fraternità in questo contesto non è facile. Tuttavia, - spiega monsignor Olivier Ribadeau-Dumas - "la fraternità è una lotta perché il Vangelo è una lotta. Possiamo vedere chiaramente come la società francese e le nostre società siano fratturate. Vediamo come il mondo è afflitto da paesi che sono in guerra tra loro, come la violenza è ovunque” .
Cristiani solleciti a vivere il Vangelo nei fatti
Per questo, considera il rettore del santuario di Lourdes, "è importante che i cristiani abbiano questa sollecitudine di essere portatori di pace e di vivere il Vangelo nei fatti, e il Vangelo ci parla di carità, di fraternità e di misericordia" . “Abbiamo una responsabilità particolare e venire a Lourdes significa ricaricare le batterie con la Vergine Maria per vivere quotidianamente i valori evangelici” .
Occorre anche, spiega monsignor Ribadeau-Dumas, costruire giorno per giorno questa fraternità. “Ci è dato perché siamo creati fratelli da Cristo, perché abbiamo lo stesso padre ma, nello stesso tempo, dobbiamo incarnarlo e concretizzarlo in molteplici modi”. Partecipare e vivere questo pellegrinaggio è uno di questi.
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