Evangelizzare con i simboli della Gmg: dall'Angola alla Polonia
Isabella Piro - Città del Vaticano
Un momento di evangelizzazione forte, intenso, che scuote, come quando si mangia del “giundungo o del piripiri”, due qualità di peperoncino particolarmente saporite: così monsignor Filomeno Vieira Dias, presidente della Conferenza episcopale di Angola e São Tomé (Ceast), definisce il pellegrinaggio che i simboli della Giornata mondiale della gioventù (Gmg) hanno compiuto in Angola. Dall’8 luglio al 17 agosto, infatti, la Croce della Gmg e l’icona mariana della Salus populi romani hanno attraversato senza sosta numerose diocesi del Paese africano: in 40 giorni e 40 notti, i due simboli hanno visitato l’arcidiocesi di Luanda e i territori ecclesiastici di Sumbe, Benguela, Huambo, Menongue, Cuito-Bié, Lubango, Viana e Caxito. Un percorso che ha richiesto un grande sforzo, sottolinea il presule, considerate anche le strade non asfaltate o dissestate in diversi punti.
La pandemia e il senso riscoperto della Croce
“Si è trattato di un momento molto atteso”, aggiunge l’arcivescovo di Luanda, reso più difficile dalla pandemia da Covid-19 che ha impedito lo svolgimento del pellegrinaggio così come era stato previsto inizialmente. “Con grande sforzo – spiega il presule – si è cercato di far comprendere ai fedeli che la Croce non poteva essere toccata o baciata”. Al contempo, ciò ha permesso a tutti di “riscoprirne il significato, ovvero non uno strumento di sofferenza, ma un segno di speranza e di nuova vita”. “La Croce è arrivata in zone molto isolate per la distanza o le difficoltà di comunicazione – afferma monsignor Vieira Dias – e vederla è stato semplicemente meraviglioso e spettacolare".
La fede dei giovani rafforzata
Dal suo canto, padre Armando Pinho Alberto, direttore del Segretariato nazionale per la Pastorale giovanile della Ceast, evidenzia che, per molti giovani, vedere i simboli della Gmg da vicino “è stata un momento spirituale molto forte: si sono sentiti più legati alla Chiesa universale e più coinvolti nella preparazione della prossima Gmg” che si terrà a Lisbona, in Portogallo, nel 2023. “I giovani angolani – aggiunge il sacerdote – sono giovani che credono, hanno fede, lottano e si confrontano con difficoltà sociali immense, come la disoccupazione o la mancanza di formazione e di opportunità lavorative”. Ma nonostante ciò, essi sono “molto motivati e nutrono grandi speranze di riuscire” nella vita, di “trasformare il loro domani”, con l’aiuto “della grazia di Dio”. In tutto questo, spiega padre Pinho Alberto, “la Chiesa ha avuto ed ha un ruolo di avanguardia, di speranza: essa scommette sui giovani e ne rafforza la fede affinché non credano nell’effimero”.
Sulla stessa linea si pone anche monsignor Belmiro Chissengueti, presidente della Commissione per la Gioventù, lo scoutismo, le vocazioni e la Pastorale universitaria della Ceast, il quale sottolinea “l’enorme piacere di avere ‘in casa propria’ i simboli della Gmg”. Un piacere riscontrato anche dal gran numero di adesioni per l’evento di Lisbona: al 31 luglio, infatti, oltre 600 giovani angolani risultavano già pre-iscritti alla Gmg 2023, il che, al momento, porta l’Angola in vetta alla classifica dei Paesi africani per numero di delegati. Inoltre, nonostante la pandemia, monsignor Chissengueti sottolinea che sono stati comunque creati “nuovi spazi di evangelizzazione”, perché “la gente crede e spera nella Chiesa che continua ad essere il motore della trasformazione sociale e uno strumento di educazione della coscienza, della fede, nell'edificazione dell'uomo nella sua pienezza".
Colmo di gratitudine è anche il commento di Gilberto Gil Lopes, coordinatore degli scout cattolici dell'Angola, che definisce il pellegrinaggio dei simboli della Gmg nel Paese come "un'opportunità unica", “un rinnovamento della speranza". In tutti questi giorni, spiega, “ho visto e sentito una gioventù cattolica viva e forte”. Parole che trovano eco in quelle di padre Filipe Diniz, direttore del Dipartimento nazionale di Pastorale giovanile della Conferenza episcopale portoghese, il quale afferma: "I giovani angolani sono molto partecipi, l’ho capito vedendo come hanno accolto la Croce e l’icona mariana: non si sono limitati a scattare una foto, ma si sono raccolti in preghiera”. “Quando i giovani credono veramente e hanno fede in Gesù Cristo – aggiunge padre Diniz – allora possono essere davvero Suoi messaggeri e testimoni, portando il Vangelo ai più bisognosi”.
Ora in Polonia e poi in Portogallo e Spagna
Terminato il pellegrinaggio in Angola, i simboli della Gmg saranno, dal 21 agosto al 1.mo settembre, in Polonia, patria di San Giovanni Paolo II che delle Giornate mondiali della gioventù fu l’ideatore. Quindi, la Croce e l’icona mariana torneranno in Portogallo per poi iniziare il loro pellegrinaggio in Spagna (dal 5 settembre al 29 ottobre), e in tutte le diocesi lusitane, tra novembre 2021 e luglio 2023.
Da ricordare che la Croce e l’icona mariana sono state consegnate ad una delegazione portoghese il 22 novembre 2020, Solennità di Cristo Re, in occasione della Santa Messa presieduta da Papa Francesco nella Basilica Vaticana. Al termine del rito, inoltre, il Pontefice ha annunciato che, d’ora in poi, la celebrazione diocesana della Gmg verrà spostata dalla Domenica delle Palme alla Domenica di Cristo Re. Affidata da San Giovanni Paolo II ai giovani sin dal 1984, a conclusione dell'Anno Giubilare della Redenzione, la Croce del Giubileo è oggi conosciuta come la Croce della Gmg e da allora è uno dei simboli di ogni edizione internazionale della Giornata. Nel 2003, inoltre, Papa Wojtyła offrì alla gioventù anche una copia dell'Icona di Maria Salus populi romani, che affianca la Croce nei suoi pellegrinaggi per il mondo.
Il 16 ottobre 2020, nel 42.mo anniversario dell’elezione al soglio pontificio di Giovanni Paolo II, è stato presentato on line il logo della Giornata di Lisbona, realizzato da una giovane designer portoghese, la 24enne Beatriz Roque Antunez. Il simbolo, con i colori della bandiera nazionale ovvero verde, rosso e giallo, descrive sullo sfondo di una grande Croce il dinamismo di Maria in visita a Elisabetta, secondo il motto scelto dal Papa per l’evento del 2023: "Maria si alzò e andò in fretta" (Lc 1,39).
Prevista inizialmente per il 2022, la Gmg di Lisbona è stata posticipata di un anno a causa della pandemia da coronavirus. L’annuncio della sede portoghese per l’evento è stato dato, come è tradizione, al termine dell’edizione precedente, ovvero il 27 gennaio 2019 a Panama.
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